PORTO SANTO STEFANO. Era stato portato in carcere, dopo che due clienti del negozio di frutta e verdura dove lavorava, lo avevano denunciato di averle palpeggiate. Di averle spinte in un angolo buio del piccolo supermercato approfittando del fatto di essere soli. Di averle baciate, per essersi strusciato addosso a loro, di averle toccate nelle parti intime.
I fatti risalgono ad agosto dell’anno scorso. Ora Mohamed Wagih Younes El Sayed Zahra, un egiziano di 44 anni, è stato condannato per il reato di violenza sessuale dal giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna a due anni e 8 mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali. Condanna che l’uomo sconterà ai domiciliari.
Trascinata nel negozio e palpeggiata a 14 anni
Il primo episodio era avvenuto all’inizio di agosto, il secondo dopo un paio di settimane. Nella prima querela, sporta da una sessantenne, le modalità della violenza raccontate ai carabinieri erano del tutto identiche a quelle denunciate dalla ragazzina di 14 anni che era stata attirata nel negozio dall’uomo mentre camminava lì davanti.
Due racconti, quelli delle donne, attendibili: la descrizione corrispondeva all’uomo che lavorava come commesso in quel negozio e anche le modalità erano state le stesse. Inoltre, scrive il giudice Mezzaluna nelle motivazioni della sentenza, le due donne non avevano alcun interesse in comune e tantomeno contro l’imputato.
Scosse e traumatizzate da quanto avevano subito, la donna e la ragazzina avevano raccontato immediatamente ai loro familiari cosa fosse accaduto.
Difeso dall’avvocato Massimiliano Arcioni, il 44enne sarà interdetto oltre che dalla tutela, anche da qualunque incarico in scuole o istituti di istruzione ma anche di strutture, sia pubbliche che private, frequentate da minori e per due anni e 8 mesi anche dai pubblici uffici.
Potrà uscire da casa dal lunedì al sabato, dalle 5 alle 9 e dalle 16 alle 21, senza però lasciare il comune di Orbetello.

45 anni, redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l’ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi
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