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Morì dopo la lite: analisi anche sui vestiti

L’incarico è stato affidato ai carabinieri del Ris. L’anziano, la mattina della lite, era andato all’orto per raccogliere le susine dal suo albero: il racconto degli investigatori
Da sinistra l’avvocato Lorenzo Borghi, Carlo Valle e a destra il pm Salvatore Ferraro

GROSSETO. Saranno i carabinieri del Ris di Roma ad analizzare non soltanto la zappa ma anche gli indumenti che indossavano sia Ivo Tamantini, il 78enne morto alle Scotte di Siena, sia quelli che aveva addosso Alessandro Boccagna, l’ex militare accusato di omicidio preterintenzionale, la mattina in cui è scoppiata la lite in via della Dogana. 

La camicia a mezze maniche a quadretti che aveva il giorno della lite in via della Dogana, sporca di sangue soprattutto nella parte posteriore, all’altezza del colletto, ma anche la maglietta tecnica azzurra dell’ex militare. Erano vestiti così, i due, la mattina della lite, scoppiata in via della Dogana il 23 luglio 2020.

Le analisi del Ris

I due militari che hanno assunto l’incarico delle analisi sulla zappa e sui vestiti, hanno cominciato le operazioni direttamente mercoledì 15 febbraio, nel palazzo di giustizia dove hanno prelevato un campione biologico dell’imputato. A Roma, nella sede del Ris, cecheranno di isolare le tracce e le impronte sulla zappa oltre che sui vestiti, come richiesto dalla difesa dell’ex militare, l’avvocato Lorenzo Borghi del foro di Bologna.

Via della Dogana
Via della Dogana

Non solo: verrà estratto anche il Dna dal materiale biologico che verrà isolato sugli oggetti sotto sequestro per compararlo sia con quello dell’imputato che con quello della vittima: i campioni biologici di Tamantini infatti, erano stati prelevati dal professor Gabbrielli, durante l’autopsia. 

Ci vorranno 60 giorni per conoscere il risultato delle analisi degli specialisti, che saranno poi discussi di fronte alla Corte d’assise, presidente Laura Di Girolamo e giudice Marco Bilisari.

Anche l’imputato ha nominato un proprio consulente di parte. 

La lesione sulla spalla dell’imputato scoperta giorni dopo

Incalzati dalle domande del sostituto procuratore Salvatore Ferraro, i poliziotti della squadra mobile della questura di Grosseto hanno ricostruito le indagini svolte. Il 23 luglio 2020, in via della Dogana, dopo che Tamantini era finito a terra privo di sensi, Boccagna aveva subito dato l’allarme al 113. Era arrivata l’ambulanza, insieme al personale delle volanti, che aveva fatto il primo intervento. 

L’ex militare del Savoia cavalleria oggi in pensione, aveva riportato una ferita al naso ed era stato portato anche lui all’ospedale. E da lì, aveva mandato proprio al sostituto commissario che ha deposto in aula, una foto via email per documentare la ferita al setto nasale. Quella alla spalla, la squadra mobile l’ha potuta accertare soltanto il 29 luglio, durante il secondo interrogatorio di Boccagna. Per questo la presidente della Corte d’assise Laura Di Girolamo, ha chiesto al Ris di analizzare anche la maglietta dell’imputato per verificare la presenza di eventuali tracce di quella ferita

In via della Dogana per raccogliere le susine

Ma cosa c’era andato a fare Ivo Tamantini la mattina del 23 luglio 2020 in via della Dogana? L’uomo, che aveva 78 anni, aveva due appezzamenti di terreno: quello in via Orcagna, dove coltivava frutta e verdura e dove aveva anche un pollaio e quello in via della Dogana, di proprietà della moglie, dove ci sono solo olivi e un susino. «Quella mattina era andato al terreno per raccogliere le susine – dice il sostituto commissario in aula – nel motocarro c’era anche la scala per salire sull’albero». 

A sinistra, Alessandro Boccagna con il suo difensore Lorenzo Borghi @maremmaoggi

Ma per raggiungere il terreno della moglie, Tamantini sarebbe dovuto passare da una strada che si trova a sinistra della casa dell’ex militare: doveva aprire una rete metallica, e da lì raggiungere il cancello della sua proprietà. 

L’anziano aveva la servitù di passaggio su quel terreno. «C’era un’altra strada che avrebbe potuto utilizzare per raggiungere l’appezzamento di terreno – dice ancora – una strada che passa da un’altra proprietà, dove però c’è una fossetta». Fossetta che difficilmente poteva attraversare con il motocarro. 

Tamantini è morto alle Scotte di Siena un mese dopo: quando è caduto per terra, dopo la lite con l’ex militare, ha sbattuto la testa procurandosi una ferita profonda alla base della nuca. Le cartelle cliniche sono state acquisite dalla Procura, che aveva disposto anche le intercettazioni sia telefoniche che ambientali sull’imputato e ha sequestrato anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza installate a casa di Boccagna. Ed è su questi ulteriori elementi, oltre che sulle parole dei testimoni della difesa, che si confronteranno pm e avvocati (Carlo Valle rappresenta la parte civile, la moglie e le figlie di Tamantini), durante la prossima udienza. 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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