FOLLONICA. Sfruttamento della prostituzione, spaccio, estorsione ma anche un matrimonio combinato per 20.000 euro.
Sono 9 i reati contestati a vario titolo dalla procura di Grosseto a cinque persone che hanno ricevuto l’avviso di fine indagini firmato dai sostituti procuratori Giampaolo Melchionna e Carmine Nuzzo.
Sesso e coca con trans prostitute
Al centro dell’inchiesta dei carabinieri della compagnia di Follonica c’erano finiti qualche tempo fa Aziza Essat, una donna marocchina di 41 anni che nella città del golfo tutti conoscono con il nome di Asia.
Con lei, a marzo del 2021, su ordinanza del giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna, furono arrestati anche il marito Nicola Bergamini, 43enne e Fabio Scatena, massetano di 61 anni, accusato di essere il “tuttofare” della coppia.
I tre, difesi dagli avvocati Loredana Luiso e Massimo Landi (che assistono la coppia) e Franco Ciullini, sono accusati di di aver concorso nel favorire la permanenza illegale in Italia di trans e prostitute, che avrebbero pagato loro una cifra pari a 300-350 euro alla settimana per l’affitto di una stanza nei due appartamenti della coppia, in via Trento e in via dell’Artigianato a Follonica.
Su 7 trans e prostitute sudamericane, cinque erano clandestine in Italia.
Scatena, considerato dalla procura il tuttofare della coppia, si sarebbe preoccupato di accompagnare le donne e le trans dalla stazione agli appartamenti e di portarle a fare la spesa. Ma si sarebbe anche occupato di accompagnare i clienti nei due appartamenti e procurando loro la droga, perlopiù cocaina e hashish, che veniva utilizzata per condire le serate.
Aziza, Bergamini e Scatena sono anche accusati di spaccio, per aver ceduto hashish e cocaina alle trans, ai clienti, ma anche a consumatori abituali. I carabinieri hanno scoperto che tra il 2019 e il 2021, Asia avrebbe acquistato hashish, con frequenza mensile, in singoli quantitativi da 100 grammi (un panetto) al prezzo di 1.000 euro ciascuno.
A febbraio dell’anno scorso, per acquistare 5 panetti, per un totale i 5mila euro, la donna ha dato in pegno un Rolex.
Estorsione per il permesso di soggiorno
Aziza Essat è anche accusata di estorsione: avrebbe infatti picchiato e minacciato di morte, utilizzando anche whatsapp, una donna di Follonica e sua madre, che si sarebbe prestata ad avviare le pratiche tramite un’agenzia follonichese, per far ottenere il permesso di soggiorno a un ragazzo marocchino, figlio di una donna residente in Italia dietro al pagamento di 5mila euro.
La madre del ragazzo, si era fatta dare un assegno in bianco dalla donna dell’importo di 3.000 euro a garanzia della buon riuscita dell’operazione, mentre altri duemila euro, erano stati mandati in Marocco, attraverso un money transfert per agevolare le pratiche amministrative per l’espatrio del ragazzo.
L’operazione però non era andata a buon fine ed Essat avrebbe quindi cominciato, nel maggio 2019 a chiamarla, minacciandola di morte, se non avesse concluso le pratiche o se non avesse consegnato il denaro. «Sono pronta anche a tornare in galera», avrebbe detto la donna indagata per estorsione.
«Sono l’Asia, oggi è il 15 – avrebbe scritto la donna – allora? che hai fatto? che hai deciso di fare? fammelo sapere… ti conviene fidati… i soldi che ci devi dare. Sai di quale cifra parliamo, di 1.900 euro. Dalli a …. che io non voglio avere niente a che fare con te, è meglio che non ti veda, che non ti venga a cercare, sono stata chiara?».
Minacce pronunciate non solo nei confronti della donna, ma anche nei confronti della madre: «Continuate a prendere per il c…o … va bene ci sarà da ridere in questa vostra farsa … fidati finirà male questa storia».
Minacce che nel maggio 2019 sarebbero finite con un’aggressione da parte del marito di Aziza che avrebbe preso per il collo la donna chiedendo la consegna di 2.000 euro e trattenendo l’assegno da 3.000 euro consegnato in garanzia alla madre del marocchino.
La donna alla fine ha ceduto alle minacce, consegnando ad Essat 1.000 euro.
Fiori d’arancio senza amore
Il 15 luglio, carabinieri e guardia di finanza si sono presentati al bar Senzuno con un decreto di sequestro firmato dal giudice Marco Mezzaluna fino a un importo di 410.000 euro che sarebbe stata la cifra guadagnata dalla coppia insieme ai suoi collaboratori.
In questa cifra, stando alle indagini dei carabinieri e della guardia di finanza di Follonica che ha scandagliato i conti della coppia, ci sarebbero anche 20.000 euro versati a un donna per sposare un cugino di Aziza e fargli così ottenere la cittadinanza.
È in questo filone dell’indagine che sono stati iscritti nel registro degli indagati anche i nomi di Marilena Cipro, residente ad Alessandria, 38 anni, difesa dall’avvocata Francesca Carnicelli e Aziz Ouannane, marocchino di 28 anni, difeso dall’avvocata Serena Catocci.
Aziz era clandestino in Italia e per ottenere la cittadinanza, sua cugina Asia avrebbe combinato il matrimonio con la donna. matrimonio che è stato celebrato il 15 ottobre 2020 in Comune a Follonica. Per il matrimonio, Cipro avrebbe incassato 15.000 euro, mentre Essat ne avrebbe presi 5.000.
Ouannane, quando è tato sentito dai carabinieri, ha ammesso di non conoscere nemmeno il cognome della donna che aveva sposato.
Tabacchi senza licenza
Al bar Senzuno sarebbero state trovate poi altre irregolarità, contestate a Bergamini, quale titolare e a Essat che si occupava della gestione del locale: i due avrebbero infatti venduto senza essere autorizzati dai Monopoli dello Stato più di 5 chili di sigarette, travate dentro al bar nascoste in un sacco, 6.596 filtri per le sigarette e 14.744 cartine da fumo.
Materiale che è stato posto sotto sequestro.
Ora, per i cinque indagati, i due magistrati potrebbero chiedere il rinvio a giudizio.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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