Mancano i medici di base: «Mandate i militari» | MaremmaOggi Skip to content

Mancano i medici di base: «Mandate i militari»

Situazione esplosiva, con 9.000 persone assistite da due soli professionisti, uno dei quali andrà in pensione a febbraio

ROCCASTRADA. «Due medici di famiglia per 9.000 abitanti e uno lascerà a febbraio. Bisogna trovare una soluzione ponte in vista di quella definitiva. A costo di mobilitare i medici militari». 

Ci va giù duro il sindacato pensionati della Cgil sulla situazione dell’assistenza sanitaria di base nel comune collinare, dove di 5 condotte solo 2 sono coperte e manca il pediatra di libera scelta. E in più, questione di settimane, anche il dottor Marco Rosini, il medico di Ribolla, lascia il ruolo. Non è bastato portare il numero massimo di assistiti a 1.800 per dare una prima risposta al problema, né mobilitare i professionisti dei comuni limitrofi e le guardie mediche.

Per lo Spi-Cgil è il momento di passare alle maniere forti e se serve, chiedere il sostegno dei medici militari in attesa che arrivino i titolari. Il problema è che non si trovano.

Un comitato permanente per tenere d’occhio la situazione

Intanto per monitorare la situazione, è stato costituto un comitato permanente composto da sindacati e associazioni, con il compito anche di sollecitare la Regione affinché venga rapidamente trovata una soluzione.

La decisione è stata presa all’unanimità durante un’assemblea pubblica presieduta dalla segretaria della Lega Spi Cgil, Chiara Ceccarelli, cui hanno partecipato la segreteria provinciale dello Spi, la Cgil, la proloco di Piloni e Torniella, la proloco di Roccastrada, la Società operaia di mutuo soccorso di Roccastrada, la Filarmonica di Roccatederighi, Faisa Cisal autoferrotranvieri, Avis, Auser, Bocciofila, , l’Associazione pensionati Anp-Cia, la locale sezione Anpi, la delegazione di Confartigianato Grosseto e il consigliere di opposizione Mario Gambassi.

«La situazione è davvero drammatica. Peraltro, in un comune con quasi 9.000 abitanti, molte frazioni e case in campagna, con un terzo della popolazione ultrasessantacinquenne che ha bisogni sanitari complessi», tuona Ceccarelli.

«La costituzione di un comitato unitario rappresentativo dell’intera comunità roccastradina è la precondizione per ottenere il risultato. Nei prossimi giorni invieremo una lettera alla Regione Toscana per chiedere una risposta ponte immediata alla popolazione, in attesa che vengano individuati i medici. Chiediamo di garantire il diritto alla salute anche in aree rurali come la nostra, a costo di mobilitare i medici militari, fintanto che non sarà trovata una soluzione definitiva», conclude.

La Lega: «Inserire il comune nelle “zone disagiatissime”»

«Far inserire il comune di Roccastrada tra le “zone disagiatissime” a causa della carenza di medici, permetterebbe di dare un incentivo economico maggiore a coloro che, oggi, non accettano l’incarico sul territorio e che domani, con condizioni favorevoli, potrebbero farlo».

È la richiesta avanzata da una mozione del gruppo Lega in Consiglio Comunale, come è emerso dall’incontro pubblico che si è svolto a Ribolla alla presenza del vicepresidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Andrea Ulmi.

«Sembrerebbe, inoltre, che nei prossimi giorni una dottoressa sarà destinata Roccastrada e un’altra sarebbe disponibile, ma a condizione che il tetto degli assistiti sia abbassato almeno a 1500», scrive la Lega.

Una soluzione potrebbe arrivare in questo senso se il territorio di Roccastrada passasse da “zona disagiata” a “zona disagiatissima”. «Questo stato può essere richiesto in particolari situazioni – aggiungono i consiglieri della Lega – e permetterebbe di dare ai medici un adeguato incentivo economico».

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