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Limatola: «Provincia: viabilità, scuola e lavoro»

Il candidato del centrosinistra esce allo scoperto e spiega quali saranno le sue priorità per l’Ente: «Sarà la casa dei Comuni»
Francesco Limatola

GROSSETO. Dopo Andrea Casamenti, ecco Francesco Limatola. È lui, come peraltro si sapeva da tempo, il candidato del centrosinistra alla Provincia.

Con un comunicato il sindaco di Roccastrada spiega i motivi della sua candidatura.

«La Provincia di Grosseto ha bisogno di vivere una nuova stagione di ripresa in cui sia evidente l’impegno collettivo dei sindaci, dei consiglieri comunali e delle forze politiche. Serve uno straordinario sforzo comune per tornare ad essere un’amministrazione utile alle comunità, che abbia a cuore tutte le specificità di cui ha le competenze. Il 18 dicembre saranno chiamati ad eleggere il nuovo presidente, i consiglieri comunali e i sindaci eletti nei 28 Comuni. Sarà un appuntamento importante che travalica gli schieramenti politici perché di una Provincia efficiente hanno bisogno tutti in egual misura».

«La mia candidatura, supportata dalle forze di centrosinistra e da molti sindaci e amministratori locali, alla carica di presidente ha l’obiettivo di garantire a tutti i Comuni una funzione di governo che unisca in un’idea progettuale coordinata quanto emerge dalle singole realtà.
Le Province oggi si trovano in una situazione di limbo: non si tratta di ricostituire l’Ente intermedio che era in passato, ma di assolvere ad un bisogno di confronto che in questi anni è stato abbandonato e di strutturare una programmazione delle azioni necessarie alle diverse comunità locali, di cui esserne sintesi e strumento collettivo».

Non parto dunque da un processo critico al passato. L’obiettivo è lasciarsi alle spalle una stagione e ripartire con nuovi, innovativi metodi e contenuti. La mia idea di Provincia è servizio che accoglie le capacità e le idee che arrivano da tutti i Comuni e progetto originale che arricchisce e produce un’iniziativa collegiale. I temi su cui concentrare il prossimo mandato sono: viabilità, lavoro, scuola, ambiente, civiltà e pari opportunità».

  • Viabilità. Si chiamava “cantone” il tratto di strada affidato, appunto, al cantoniere. Ogni giorno in ogni stagione doveva percorrerlo, pulire le fossette, sistemare i paracarri, tagliare l’erba e segnalare al sorvegliante eventuali lavori da eseguire. I 1800 chilometri di strade ci sono ancora, il traffico è aumentato, ma incontrare “cantonieri” è sempre più raro. Oggi è necessario recuperare quelle funzionalità di servizio con nuovo personale e nuove attrezzature. Cosi come ritengo urgenti gli interventi di messa in sicurezza delle strade, in particolare fondamentale il completamento della strada del Cipressino, finanziata con fondi Cosvig, per collegare l’Amiata al resto della provincia di Grosseto.
  • Scuola. L’interruzione delle attività “in presenza” ha causato e sta causando ferite formative profonde tra i nostri giovani. Servono scuole belle, attrezzate, sicure e all’insegna del risparmio energetico per ripartire con una nuova stagione di studio. Bisogna farsi trovare pronti per la programmazione nazionale degli interventi di edilizia scolastica, alimentata anche da importanti risorse del Pnrr, una grande occasione per investire su un settore cruciale per il futuro delle nostre comunità.
  • Il lavoro. Tre patti: per i borghi e la campagna, per le città, per il mare. Negli anni ’90 la Provincia aprì ad una stagione importante varando un Patto Territoriale che fu il motore per tante iniziative. Da lì nacquero in agricoltura quasi tutte le Doc dei vini, iniziative di promozione economica in tutti i settori, azioni di trasformazione e crescita. Oggi possiamo ripercorrere quel metodo adeguandolo ai tempi, forti anche delle risorse che il Pnrr mette a disposizione
  • La qualità della vita. La Provincia di Grosseto con la sua qualità complessiva molto alta dal punto di vista sociale e ambientale è diventata una meta ambita per nuove fasce di popolazione. La nuova stagione che si sta delineando dopo la pandemia ha, da questo punto di vista, alcune opportunità. È un’occasione da non perdere. La Provincia può giocare un ruolo straordinariamente importante avviando un profondo processo di riforma politico organizzativa e offrendosi agli anni 20 del 2000 come modello innovativo.

La “Casa dei Comuni” a cui vorrei lavorare, unisce le qualità diffuse e le esalta rendendole modello anche agendo in funzione calmieratrice tra costa e interno, realizza un centro di funzioni ad alta professionalità e alta tecnologia a servizio delle istituzioni e delle imprese, si candida ad essere forza riconosciuta dalla Regione e lo Stato per integrarsi nei progetti regionali e nazionali e ottenere risorse».

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