La Regione frena le assunzioni degli infermieri | MaremmaOggi Skip to content

La Regione frena le assunzioni degli infermieri

Dovevano essere 150, ma da Firenze è stato stoppato lo scorrimento della graduatoria in attesa di ulteriori verifiche
Infermieri al lavoro

GROSSETO. La delibera per l’assunzione di 150 infermieri a tempo indeterminato nella Asl Sudest, un terzo dei quali per Grosseto, porta la data del 12 gennaio 2022, ma ad oggi solo una parte sono entrati effettivamente in servizio.

E di quelli che hanno firmato l’agognato contratto nell’ultimo mese, molti aspettavano dal 2021. Sono, cioè, assunzioni deliberate nei mesi precedenti alla numero 55 del 2022, che tra l’altro prevede anche l’ingresso di 13 tecnici sanitari e 22 tecnici della prevenzione sui luoghi di lavoro.

Il nodo questa volta non arriva da Arezzo, ma da Firenze.

La Regione, infatti, ha fermato lo scorrimento delle graduatorie chiedendo più tempo per verificare gli effettivi fabbisogni di personale delle aziende sanitarie. Quindi il problema potrebbe essere legato alle disponibilità finanziare per sostenere la mole di assunzioni in tutta la Toscana.

La notizia circola già dal qualche giorno, ma la conferma è arrivata oggi, 9 gennaio, dall’incontro tra la Asl e tutti i sindacati del comparto (la Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil, Nursing Up, Nursing e le altre sigle che rappresentano gli infermieri) proprio su questo tema.

Dal tavolo, tuttavia, non sono emerse ulteriori spiegazioni tant’è che seguirà un nuovo incontro tra organizzazioni sindacali e azienda non appena ci saranno sviluppi dalla Regione.

Assunzioni attese da mesi

A Grosseto da mesi si attende una risposta alla carenza cronica di personale infermieristico, soprattutto in ospedale messo a dura prova e costantemente sotto pressione dalla gestione quotidiana della pandemia.

Risposte che erano arrivate in parte dal lavoro interinale e in parte dagli infermieri assunti a tempo determinato, una trentina dei quali passerebbe al contratto a tempo indeterminato. 

Dunque, sono professionisti già in forze all’azienda che vengono stabilizzati e più che un’assunzione è la sostituzione di una forma contrattuale. Sono un aumento sulla carta, ma non rappresentano un reale incremento dell’organico.

Nei mesi scorsi peraltro, sulla carenza di personale infermieristico si erano levate le voci degli ordini professionali, con l’intervento di Nicola Draoli, presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche, e di Paola Pasqualini, presidente dell’Ordine dei medici, oltre che dalle organizzazioni sindacali e dalla politica locale

 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati