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La Giornata della Memoria negli occhi dei bambini

Numerose le iniziative nelle scuole: si sono unite anche al Comune per inaugurare una targa a memoria dei cittadini che si rifiutarono di combattere con i nazifascisti
Alcune delle attività degli alunni della scuola Cimarosa a Follonica per la Giornata della Memoria

FOLLONICA. Non dimenticare è un dovere. Ma anche un diritto. Soprattutto per le giovani generazioni.

Lo hanno capito i bambini e le bambine delle classi quarte e quinte della scuola primaria “Cimarosa” che in occasione della Giornata della Memoria del 27 gennaio hanno organizzato, nel giardino dell’istituto, un momento di riflessione collettivo tra passato, presente e futuro. Per onorare le oltre 6 milioni di vittime della Shoah. Un viaggio nella memoria, fatto di letture di poesie di giovani deportati nei campi di sterminio (ome Pavel Friedman e Anne Frank) e di balli della tradizione ebraica. Sulle note di una canzone che ricorda l’importanza dell’essere giusti.
 
«Se conosciamo il bene e scegliamo di compierlo, senza far del male al prossimo – dicono i bambini e le bambine di Cimarosa – il cammino di ognuno di noi sarà semplice e felice, in questo modo potremo fiorire, crescere insieme e non dimenticare».
 
«La Shoah – aggiungono le insegnanti delle classi quarte e quinte – non dovrà mai diventare una semplice riga nei libri di storia. Auschwitz è l’estrema conseguenza dei pregiudizi, del razzismo, dell’intolleranza. Di dottrine subdole e insidiose che la scuola ha il dovere di debellare. E lo deve fare con il lavoro di ogni giorno».
 
Al cancello della scuola sono inoltre stati appesi alcuni cartelloni con disegni che inneggiano alla pace e la sagoma a grandezza naturale di quella divisa a righe tradizionalmente fatto indossare agli internati nei campi di concentramento. Un simbolo che vuole ricordare come la brutalità nazista sia passata anche dal minare la personalità degli individui.
 

Le celebrazioni in città

Nel Giorno della Memoria, a Follonica, è stata apposta la targa a memoria dei militari follonichesi che furono deportati nei campi tedeschi dopo l’8 settembre 1943. La cerimonia è avvenuta presso il palazzo comunale alla presenza dei ragazzi della scuola media Pacioli, del Sindaco, dei rappresentanti dell’ Isgrec (Istituto grossetano della resistenza e dell’età contemporanea), dell’Anpi e dei discendenti di quegli eroi che vissero una delle più brutte pagine della storia nazionale.

La celebrazione è stata preceduta da un intervento delle ragazze e dei ragazzi della scuola Arrigo Bugiani che hanno presentato un lavoro sulla Memoria. Con letture dal libro di Liliana Segre “Scolpitelo nel vostro cuore” e dal libro di Daniela Palumbo “Le valigie di Auschwitz”.

Poi è stato reso omaggio a quei concittadini che si rifiutarono di combattere per il nazifascismo dopo l’armistizio che divise il Paese in due parti. La deportazione nei campi tedeschi fu quindi conseguenza della loro scelta politica in difesa della libertà e dei principi democratici.

La ricerca, lunga di anni sebbene non ancora del tutto conclusa, è stata portata avanti dall’associazione “Noi del Golfo”, presieduta da Rino Magagnini, in collaborazione con la Fondazione Reduci e Combattenti, l’ANPI e l’ISGREC che hanno così resi noti i nomi di quegli uomini ai quali tutta la città deve riconoscenza e onore.

Sono trenta e questi sono i loro nomi: Barsali Ellasio, Battaglini Osvaldo, Bicchi Asco, Bolognesi Feliciano, Burgassi Queirolo, Burgassi Rino, Calamassi Sosteno, Carresi Francesco, Ceccarelli Gino, Cicalini Evrio, Ferretti Renzo, Ferri Dino, Ferti Desio, Gasperini Petronio, Gentili Renato, Giorgi Mario, Lotti Dilio, Maestrini Junio, Manzo Spartaco, Nunzi Lisio, Pedani Luigi, Riva Ilvo, Santini Azelio, Tafi Marino, Ticciati Elvio, Totti Leonello, Turchi Ezio, Vignali Evelio, Zacchini Boero.

La prima pagina de “Il Golfo”

Il ricordo continua (ad Arcidosso) anche oggi, 28 gennaio

Fuori dalla città di Follonica gli eventi legati al Giorno della Memoria continuano.

Ad Arcidosso alle 17, nella sala del consiglio comunale, verrà proiettato il docufilm “Il lupo” sul campo di Roccatederighi, a cura del regista Lorenzo Antonioni.

Seguirà la conferenza “Cercando Rita Landman, in fuga nella terra dell’uomo“, incentrata su una storia di una famiglia internata ad Arcidosso, a cura della professoressa Laura Ciampini.

La locandina dell’iniziativa a Arcidosso

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