ARCIDOSSO. «La castagna in festa è contro la violenza sulle donne», perché «la violenza non è forza, è debolezza». Due slogan che campeggiano in evidenza sulla locandina della 37° edizione della festa della castagna di Arcidosso, organizzata dal Comune e della proloco, che si appresta a vivere il suo ultimo fine settimana, il 20, 21 e 22 ottobre.
Un tema delicatissimo su un fenomeno che ogni giorno rimbalza sulle cronache. E che gli organizzatori della sei giorni dedicata al prodotto principe dell’Amiata hanno voluto inserire come leit motiv della manifestazione.
Scarpette rosse e serate a tema
Così nelle cantine del borgo, che durante la festa animano le serate a suon di piatti tipici, musica e allegria, vengono proposti spunti di riflessione sulla violenza sulle donne: c’è chi proietta video, chi ha ha addobbato la cantina con fiori e scarpe rosse, chi distribuisce biglietti su cui scrivere un pensiero da appendere con le mollette del bucato ai fili tesi nel locale, chi lo fa su piccole lavagne, chi ha invitato un’artista a dipingere durante le serate della festa.
Ma tutti, proprio tutti i gruppi di ragazzi che gestiscono le cantine hanno dato fondo alla fantasia e si sono inventati qualcosa, rispondendo all’appello del Comune e della proloco.
Anche i volontari che fanno servizio allo stand gastronomico, sotto alle tovaglie in plastica trasparente, hanno disseminato volantini, immagini, numeri di telefono dei centri antiviolenza
«Da quest’anno – spiega Sabrina Melani, vicesindaco e assessore al sociale – insieme alla proloco, abbiamo deciso di dedicare la festa a un tema, che verrà deciso di volta in volta. Per questa edizione, vista l’escalation del fenomeno e la necessità di parlarne anche in occasioni ricreative, abbiamo scelto la lotta alla violenza sulle donne. Vogliamo lanciare un messaggio e coinvolgere in questa riflessione sia chi fa parte della festa, sia i visitatori. E ci tengo a sottolineare che l’idea è partita dal sindaco Jacopo Marini. Dunque ha più valore perché viene da un uomo».
La collaborazione con il centro Olympia De Gouges e la Casa di Hilde
Una preziosa collaborazione è arrivata dal centro antiviolenza Olympia De Gouges, attivo in provincia di Grosseto dal 1999, punto di riferimento per le donne maltrattate grazie al lavoro delle volontarie.
L’associazione ha allestito un gazebo, nella piazza principale del paese amiatino, per tutta la durata della festa. Qui le volontarie sono disponibili per distribuire materiale informativo, per parlare con chi desidera maggiori informazioni, per dare un segno tangibile della presenza nel territorio anche nelle aree più decentrate e distanti dal capoluogo.
Il primo giorno della festa, accanto al gazebo del centro antiviolenza, è stata inaugurata anche la mostra delle installazioni artistiche luminose, in tessuto e carta stile patchwork, realizzate dalle ospiti della Casa di Hilde di Piancastagnaio. Un’importante presenza nel contesto del tema della festa, poiché la Casa è una struttura protetta da volontarie, in cui vengono accolte donne maltrattate e in situazioni di difficoltà.
Il premio alla cantina più bella (e più attiva)
Domenica 22 ottobre, ultimo giorno di festa, verrà assegnato un premio alla cantina che si è distinta nelle varie declinazioni della manifestazione: dunque non solo per come è stato trattato e proposto il tema della lotta alla violenza sulle donne, ma anche qualità dell’accoglienza, dell’ambiente, del cibo, con un occhio alla sostenibilità ambientale. Chi ha usato piatti, bicchieri di carta e posate di legno, avrà più probabilità di vincere il contest rispetto a chi ha utilizzato la plastica.
Dopodiché non resta che attendere l’edizione 2024, per scoprire le novità e il tema che sarà scelto dagli organizzatori.
Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle “origini” prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi.
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