GROSSETO. CasaPound piazza una serie di striscioni “Non c’è integrazione con questa immigrazione” in alcune zone “calde” della città. In particolare alla stazione, nelle aree abbandonate all’ex peep di via De’ Barberi, in via Aurelia Nord, davanti all’ex Baroncini, dove lo stabile in degrado è stato acquistato da Esselunga, con l’idea di farci un supermercato.
Zone che sono state teatro di alcuni fatti di cronaca, negli ultimi mesi, o che sono diventate rifugio di numerosi senzatetto.
E l’associazione di destra parla chiaro: «L’immigrazione incontrollata è la causa di questi fenomeni». Non possono esistere – scrivono – zone franche dove si commettono reati alla luce del sole.
«Violenza e degrado legati all’immigrazione incontrollata»
«A seguito degli incresciosi avvenimenti degli ultimi giorni avvenuti nella nostra città, nella fattispecie in via Roma scrivono da CasaPound Grosseto -, e delle sempre più numerose segnalazioni allo sportello sociale “Dillo a CasaPound”, abbiamo deciso di richiamare l’attenzione su un argomento diventato talmente cronico da avere sempre meno eco mediatico».
«Non è tollerabile che fenomeni di violenza e degrado strettamente legati all’immigrazione incontrollata, come quelli registrati negli ultimi giorni a Grosseto e destinati prevedibilmente a ripetersi, minino la sicurezza e la tranquillità cittadina danneggiando la normale vita di quartiere».
«L’esistenza di “zone franche”, dove le attività criminose avvengono alla luce del sole, è ormai una realtà nella maggior parte delle città italiane. Noi però non permetteremo che questo fenomeno possa passare come la normalità e come la conseguenza della ricerca di condizioni di vita migliori da parte di alcune persone».
«Al contrario, intendiamo accendere i riflettori su come l’argomento sopracitato venga utilizzato come un cavallo di Troia da una certa stampa e politica per nascondere le nefaste conseguenze di un fenomeno incontrastato, qual è l’immigrazione di massa degli ultimi 20 anni, che giova esclusivamente a determinate e ben note cooperative ed alla malavita straniera ed italiana».

CasaPound: «Chi vuole integrarsi l’ha già fatto»
«Chi veramente è intenzionato ad integrarsi con la comunità italiana l’ha fatto da tempo, e respinge – come noi e come i cittadini perbene – la creazione di ghetti criminali».
«Le politiche dei governi che si sono succeduti negli ultimi anni sono sempre state troppo deboli – quando non conniventi – rispetto al fenomeno migratorio, anche a causa del mancato sostegno dell’UE».

«Vari report hanno evidenziato come uno degli effetti di questo fenomeno sia la svalutazione del prezzo della manodopera nel settore primario – basti pensare al caporalato -, danneggiando di conseguenza il mercato del lavoro italiano; pertanto, guardiamo con perplessità all’idea del governo riguardo l’importazione di manodopera straniera regolare».
«L’unico effetto ottenibile proseguendo su questo solco sono la crescente insicurezza nelle città, gettando benzina su un fuoco ormai acceso da tempo, vanificando anche gli sforzi di alcune amministrazioni comunali – come quella di Grosseto – nel cercare di rendere fruibili determinate aree mediante misure preventive. Tale impegno è spesso vanificato dalla magistratura, che permette il rilascio immediato di criminali, e da inefficaci politiche di rimpatrio».
«Noi non ci arrenderemo e daremo battaglia affinché le nostre città tornino sicure ed in mano alla cittadinanza. Non c’è integrazione con questa immigrazione».

nasce dall’idea di Guido Fiorini e Francesca Gori
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