L'ortica nelle fioriere in piazza Dante Alighieri | MaremmaOggi Skip to content

L’ortica nelle fioriere in piazza Dante Alighieri

La segnalazione arriva da Luciana Pericci, che denuncia lo stato di degrado del centro storico invita cittadini e amministratori ad avere più cura del salotto buono della città
Una via del centro dissestata e nel riquadro la fioriera con l'ortica

GROSSETO. Mentre la città attende il verdetto per la sua candidatura a Capitale italiana della Cultura 2024, nelle fioriere di piazza Dante Alighieri, crescono piante di ortica e il centro storico scivola inesorabilmente verso la china del degradostrade e marciapiedi dissestati, saracinesche abbassate al posto di negozi storici, mancanza di colori e scarsa cura dei particolari. 

Dunque, un problema che riguarda pubblico e privato, una situazione che non collima con la legittima aspirazione della città a rappresentare la cultura e la qualità della vita in Italia.

La segnalazione arriva da Luciana Periccicoordinatrice della Consulta per la disabilità del Comune capoluogo, ex presidente della sezione grossetana dell’Unione italiana ciechi, insignita nel 2005 dell’onoreficenza di Cavaliere della Repubblica per meriti sociali.

La sua non è una denuncia né un atto di accusa verso il Comune e verso chi deve vigilare sul decoro del centro storico, verso i residenti e gli esercizi commerciali. Piuttosto è una riflessione rivolta a tutti, cittadini e  amministratori, un’esortazione ad avere più cura dei propri spazi, pubblici e privati, e ad amare di più la propria città.

«Ci vorrebbe più amore per la propria città»

«Viviamo un momento generale difficile – scrive – con una pandemia non ancora superata, la guerra alle porte d’Europa, la prospettiva di carenza energetica ed economica sociale, condizioni inquiete ed inquietanti. 

La mia segnalazione è niente in confronto, ma è su una cosa che mi ha destato perplessità, perché l’ortica nelle fioriere in piazza Dante Alighieri e nei dintorni dell’ex cinema Marraccini, non solo è fuori luogo, ma anche pericolosa, per la sua caratteristica urticante.

Mi sembra un segno di incuria e mancanza di rispetto nei confronti del “salotto buono” della città e delle persone, in particolare dei disabili senso-percettivi e dei bambini.

Non è certo un bel biglietto da visita per una città candidata a Capitale della cultura, che dovrebbe vivere questa candidatura come motivo di orgoglio, un risultato verso il quale tutti dovrebbero tendere, cercando di migliorare il proprio spazio», prosegue Pericci.

Il centro storico sempre più triste

E invece, «il centro storico è in decadenza da tempo, nonostante impegni vari da parte del Comune e dei commercianti.

La pavimentazione, i marciapiedi dissestati, la mancanza di colori, la non cura dei particolari d’arredo e di vetrine attraenti, la maleducazione, l’assenza di senso civico, la non considerazione dell’accessibilità fisico-sensoriale dei negozi, rendono il centro sempre più triste.

E se non esistono leggi per il buon senso delle persone, forse occorre vigilanza e osservanza delle regole e, anche, un po’ di orgoglio di appartenenza e di valorizzazione della propria città. Ma l’ortica in Piazza proprio non mi va giù!», conclude Luciana Pericci.

 

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