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Flop del turismo: «Troppa pioggia e pochi soldi»

Parcheggi e strade vuote, l’assessore Riccardo Megale rilancia: destagionalizzare e creare strutture attrattive per far venire in Maremma anche i turisti stranieri
Il litorale di Marina e l'assessore Megale nel riquadro
Una veduta di Marina di Grosseto e, nel riquadro, Riccardo Megale

MARINA DI GROSSETO. Parcheggi e strade vuote, poche persone negli stabilimenti balneari, ristoranti con i tavolini semi vuoti. La fotografia scattata ai primi di agosto a Marina di Grosseto e a Principina a mare, è impietosa per chi, come l’assessore al Turismo del Comune di Grosseto Riccardo Megale, ha passato tutto l’inverno a esaminare progetti e soluzioni per bissare i numeri dell’estate 2022

Numeri che, dati alla mano, non ci sono stati. Le cause sono diverse e le abbiamo passate in rassegna insieme all’assessore: dalla pioggia, protagonista indiscussa dei tre ponti primaverili che hanno messo un freno agli arrivi in Maremma, fino alla stagnazione economica, condizione questa tutta italiana, dove i salari sono crollati e i prezzi lievitati. «Un mix esplosivo – dice Megale – che colpisce soprattutto i nostri turisti, per la stragrande maggioranza italiani». 

Qualcosa, però, si può fare: a partire – sottolinea Megale – dalla destagionalizzazione

Piove sul bagnato

L’ufficio dell’assessorato al Turismo si è dotato di una società esterna che analizza i dati del settore. E il primo che balza agli occhi è quello che riguarda il meteo. «I ponti primaverili, che sono quelli che danno il la alla stagione – dice Megale – quest’anno sono stati bagnati dalla pioggia. In media, l’anno scorso avevamo avuto 31 giorni di pioggia nel primo semestre, quest’anno ne abbiamo avuti 53, in particolare nei mesi di maggio e di giugno». 

E sono stati proprio i tre ponti principali, quello di Pasqua, con una temperatura media di 4 gradi meno dell’anno scorso, quello del 25 aprile e quello del 1° maggio, battuti dalla pioggia, a tirare il freno della stagione. Che, una volta messo da parte l’ombrello, ha dovuto fare i conti con una crisi economica tutta italiana. Come italiani sono, per la maggior parte, i turisti che scelgono di passare le vacanze sulla costa grossetana. 

Pochi soldi e rincari: la crisi parla italiano

Prezzi alti per affitti, spesa, carburanti, assicurazioni e chi più ne ha più ne metta. «Basti pensare ai mutui che sono raddoppiati – dice Megale – così come le bollette e il carrello della spesa. I salari sono crollati e questa situazione riguarda l’Italia. È chiaro che se una famiglia deve tagliare qualcosa, taglia la vacanza. C’è quindi chi non viene sulla costa perché non può permettersi, a differenza dell’anno scorso, di pagare una camera in albergo o una casa in affitto».

C’è però anche chi, dopo aver trascorso una giornata al mare, aver pagato l’ombrellone e il lettino e aver mangiato al ristorante, sceglie di non tornare perché – e si torna lì – non può permettersi di spendere quelle cifre. «Ci sono posti di villeggiatura che certamente costano meno dove i servizi sono maggiori – dice l’assessore – questo è innegabile. Gli imprenditori che hanno investito sulla costa devono puntare a destagionalizzare. Questo non significa però organizzare una serata estemporanea per l’ultimo dell’anno, ad esempio, ma vuol dire allungare la stagione chiudendo solo per un periodo breve. Già quando è cominciato il dibattito sulla Bolkenstein ho proposto agevolazioni per chi teneva aperto tutto l’anno». 

Luoghi bellissimi impossibili da raggiungere

C’è anche un altro capitolo che Megale vive come una spina nel fianco, ed è quello che riguarda le infrastrutture: pochi i treni per arrivare a Grosseto dal resto d’Italia, pochissimi gli autobus, strade (si legga l’Aurelia) che sono un disastro. 

«Questo è un tema che non può essere rimandato – dice – così come quello della pianificazione urbanistica. Sulla nostra costa ci sono poche strutture ricettive e tantissime seconde case. Ma i proprietari di queste ultime non possiamo censirli come turisti, quando vengono qua. E quando invece le case vengono date in affitto o in prestito, spesso sfuggono dal controllo. Non è un caso che da nord a sud la guardia di finanza e le polizie municipali e provinciali stanno facendo controlli proprio su questo specifico fenomeno». 

Affitti alti, spesso pagati in nero, che si traducono in nessuna tassa di soggiorno che il Comune, una volta riscossa, spende proprio per i servizi da destinare al turismo. «È un cane che si morde la coda», dice Megale. 

Pianificazione urbanistica e investimenti. Perché se da una parte ci sono alberghi che vorrebbero veder trasformata la loro destinazione d’uso per essere trasformati in abitazioni e realizzare (e vendere) appartamenti,  dall’altra parte mancano anche strutture che siano attrattive per i turisti. Basti pensare al Cavallino matto di Marina di Castagneto o l’Acquavillage di Cecina e Follonica. «Nel mezzo, fino a Civitavecchia – dice l’assessore – c’è il vuoto». 

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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