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È già il Grifone di Liguori

Il tecnico Andrea Liguori ha recuperato un gruppo che non aveva un’identità. E ora la nave biancorossa è tornata a galleggiare
Andrea Liguori, tecnico del Grosseto
Il tecnico Andrea Liguori

GROSSETO. Era il 18 settembre quando Andrea Liguori, arrivato da poche ore, metteva in campo il suo primo Grifone. Era una squadra senza obiettivi, priva di carattere, orfana di identità. Eppure, pur sconfitto in casa dal Città di Castello, quel Grosseto mandò piccoli, deboli segnali di vita subito amplificati dal nuovo timoniere, che iniziò a diffondere parole come: serenità, fiducia, gruppo, alchimia. Il linguaggio del mister fu catalogato come tipico gergo calcistico per prendere tempo, valutare, capire.

Niente di più, la normalità.

Nella successiva conferenza stampa Liguori coniò il termine “percorso” per fare intendere che occorreva tempo e spazio per oltrepassare la nebbia, vedere l’azzurro. Ponsacco, poi, regalò la prima gioia e il vocabolario di Liguori divenne concreto.

Il pari interno con il Trestina non modificò di una virgola i concetti del nuovo nocchiere, il quale incise altri termini nel panorama dello spogliatoio come ambizioso, sicurezza e settimana tipo. Montespaccato ha dato ragione a Liguori. In campo i biancorossi hanno letto ad alta voce i suoi comandamenti aggiungendoci tutta la rabbia, la passione e l’armonia ricostruita in meno di un mese.

Liguori ha eliminato la ruggine

Liguori, dunque, usa le parole come una lama affilata aprendo costantemente i fossati necessari per arrivare al cuore dei suoi uomini, che l’ascoltano senza perdersi nemmeno una virgola. Così nascono le necessarie ragnatele per architettare le partite e dipingerle con i colori settimanali.

Prevedere il futuro non è materia sportiva, ma questo mese di lavoro ha fatto capire due cose. L’ossatura tecnica e umana dello spogliatoio è efficace, l’uomo che la gestisce è veramente in gamba. Liguori è riuscito a eliminare la ruggine sostituendola con una vernice lucente, ha saputo far galleggiare una nave che stava affondando. Lo ha fatto insieme ai suoi ragazzi.

Questa è la vitale magia del calcio.

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