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Droga e armi nel bivacco, in silenzio davanti al giudice

I tre ragazzi restano in carcere: tra loro c’è anche il 21enne che ha sparato contro i finanzieri. La prefetta Berardino: «L’arresto è la risposta a un atto grave contro lo Stato»
L’arresto nel bosco a Piombino

PIOMBINO. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i tre ragazzi arrestati nel bosco tra Montemazzano e il Gagno, a nord di Piombino, dove avevano allestito una piazza di spaccio. E dove i carabinieri hanno trovato anche una pistola con la matricola abrasa e 24 proiettili

Tra i tre giovani c’era anche Nazmi Talbi, 21 anni, che è già stato interrogato, venerdì 25 luglio dal giudice per le indagini preliminari Marco Mezzaluna. Talbi infatti era ricercato per aver sparato a due militari della guardia di finanza il 26 agosto 2023 durante un controllo nel bivacco allestito nella macchia a Querce mercata, sulla strada delle Collacchie, a Castiglione della Pescaia. 

In silenzio davanti al giudice

Il 21enne non aveva risposto alle domande del magistrato che lo avrebbe voluto interrogare sulla sparatoria contro i finanzieri. Lo stesso ha fatto sabato 26 luglio quando, insieme agli altri due giovani, si è trovato di fronte al giudice livornese Antonio Del Forno. In questo caso, ai tre ragazzi viene contestato il reato di spaccio e detenzione illegale di armi. 

I tre ragazzi sono stati arrestati dai carabinieri di Grosseto nel bivacco che avevano allestito, dove i militari hanno trovato 210 grammi tra cocaina, hashish ed eroina, oltre a una pistola calibro 9×21 con la matricola abrasa, funzionante, ben custodita e preservata dall’umidità grazie anche a vari involucri di cellophane, insieme a 24 munizioni dello stesso calibro, trovati non inseriti nel caricatore. I tre ragazzi, difesi dall’avvocato Giulio Parenti, restano in carcere

La prefetta: «Risposta importante ad un atto gravissimo nei confronti dello stato»

Una notizia, quella dell’arresto del ventunenne che aveva fatto fuoco contro la pattuglia della guardia di finanza, attesa da due anni in città. I primi ad individuare chi fossero i giovani spacciatori che si erano nascosti nel bosco di Querce mercata, sono stati gli uomini della guardia di finanza. I militari, che avevano avviato subito l’indagine sulla sparatoria, erano riusciti a dare un nome e un volto ai quattro ragazzi nordafricani che il 26 agosto erano nel bosco. 

Uno, minorenne, fu fermato subito. Altri due erano stati arrestati successivamente, per spaccio. L’unico che mancava all’appello era Nazmi Talbi, il giovane che aveva fatto fuoco e che è stato arrestato giovedì 24 luglio a Piombino.

Firma del protocollo sicurezza per la scuola, la prefetta Paola Berardino
La prefetta Paola Berardino

Arresto, quello del giovane, ritenuto fondamentale dalla prefetta Paola Berardino. «Gli atti compiuti nei riguardi dei nostri finanzieri sono stati un gravissimo atto nei confronti dello Stato. Per questo l’operazione condotta dall’Arma dei carabinieri, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, che ha portato all’arresto di una persona, gravemente indiziata di essere l’autore degli episodi verificatisi a fine agosto 2023 nei boschi di Castiglione della Pescaia, è una risposta importante contro l’aggressione criminale avvenuta, che conferma con risultati tangibili l’impegno straordinario messo in campo in questo territorio da magistratura e forze di polizia», sono le parole della prefetta Paola Berardino.

«Ringrazio ancora una volta tutti gli appartenenti alla magistratura e alle forze di polizia – dice – per il lavoro che quotidianamente svolgono in questa provincia a tutela della sicurezza dei cittadini».

Il plauso del sindacato dei finanzieri ai “cugini” carabinieri

Risultato importante, per l’Usif, l’Unione sindacale italiana finanzieri, quello raggiunto dai carabinieri con l’arresto del ragazzo. 

«Grazie a un’operazione condotta con professionalità e determinazione dai colleghi dell’Arma dei carabinieri nelle campagne intorno a Piombino, è stato arrestato l’ultimo soggetto ritenuto responsabile materiale degli spari – si legge nella nota dell’Usif – Esprimiamo il nostro plauso ai “cugini” dell’Arma dei carabinieri e a tutti i colleghi delle forze dell’ordine che, con impegno e costanza, hanno portato avanti le indagini in questi due anni, consentendo di assicurare alla giustizia un individuo particolarmente pericoloso».

«Questo risultato – dice Claudio Casarano, segretario regionale Toscana Usif –  è la dimostrazione concreta della forza e dell’efficacia della collaborazione tra i diversi corpi dello Stato. La tutela delle nostre donne e dei nostri uomini in divisa passa anche attraverso una risposta ferma e tempestiva dello Stato contro chi tenta di colpire chi garantisce la sicurezza di tutti».

Usif rinnova la sua vicinanza ai finanzieri coinvolti nell’episodio e sottolinea l’importanza di continuare a investire nelle risorse, nella sicurezza e nella formazione degli operatori delle forze di polizia.

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