GROSSETO. La pietra sopra a quella brutta giornata scritta allo stadio Zecchini durante la partita contro il Livorno che è costata alla società unionista la squalifica del campo per tutto il campionato, ce l’ha messa la salvezza della società. Ma le conseguenze, almeno sul piano penale, di quello che è successo fuori e dentro al campo durante la partita Grosseto – Livorno del 26 febbraio scorso, sono arrivate insieme ai tre provvedimenti di Daspo firmati dal questore Antonio Mannoni.
Uno notificato a un tifoso livornese, gli altri due emessi nei confronti di due tifosi biancorossi.
Petardi, aggressioni, sassi: la folle domenica allo stadio
Dovrà restare un anno fuori dagli stadi il tifoso del Livorno che, dopo la gara, aveva acceso e lanciato un fumogeno nel parcheggio accanto allo stadio: quell’area era destinata ai tifosi ospiti. Sempre per un anno non potrà entrare in nessuno stadio anche il tifoso grossetano che, al termine della gara, era entrato nella pista di atletica che delimita il rettangolo di gioco e che aveva tentato di raggiungere la terna arbitrale, minacciando gli arbitri mentre stavano cercando di raggiungere gli spogliatoi e cercando un contatto fisico con il direttore di gara e con uno dei due assistenti, determinando una grave situazione di turbamento dell’ordine pubblico.
Aggressione avvenuto sotto agli occhi delle due tifoserie.
C’era stato poi un altro tifoso che aveva lanciato un sasso verso la carovana di autoveicoli dei tifosi ospiti in uscita dalla città e grazie all’intervento immediato della polizia che stava scordando la tifoseria, era stato bloccato, impedendo così eventuali reazioni violente dei tifosi del Livorno che avrebbero sicuramente creato pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica. Nei confronti del responsabile il questore ha emesso il daspo per due anni.

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