Disagio giovanile, incontro con i ragazzi al velodromo | MaremmaOggi Skip to content

Disagio giovanile, incontro con i ragazzi al velodromo

Un momento di confronto e ascolto: per contrastare il disagio giovanile serve una progettazione condivisa tra giovani, adulti, istituzioni
Un momento dell’incontro

GROSSETO. Rendere la città una comunità educante e trasformare i suoi spazi pubblici, le sue aree verdi in luoghi di incontro, scambio e di relazioni significative anche tra generazioni diverse: è stato questo l’obiettivo del progetto di educativa di strada “Street’s rooms” promosso dal Comune di Grosseto e realizzato dal Coeso Società della Salute con il coordinamento della pedagogista Francesca Pantalei.

Faccia a faccia con i problemi degli adolescenti

E martedì 15 marzo, lo staff intergenerazionale nato dal progetto, si è potuto incontrare di nuovo in presenza al parco di via Giotto per dare vita a un momento di ascolto tra istituzioni e cittadini, giovani e adulti: ha partecipato all’incontro, infatti, anche l’assessora alle Politiche sociale del comune di Grosseto Sara Minozzi, per avviare un confronto concreto sulle azioni che le istituzioni possono fare per creare spazi, godibili da tutta la cittadinanza, nei quali possa emergere e maturare la cultura giovanile e il talento dei tanti giovani grossetani.
Perché per contrastare il disagio giovanile ed i conseguenti atti di vandalismo e violenza, occorre coinvolgere i giovani da subito in una progettazione pensata con gli adulti della città (docenti, volontari, genitori, esercenti, esperti del settore sociale e sanitario) in collaborazione con gli enti pubblici.

«Questo vuole essere il primo appuntamento di un nuovo ciclo di attività che prenda spunto dal progetto di educativa di strada “Street’s rooms” per fare qualche passo avanti», spiega Elisabetta Mori, responsabile dell’unità funzionale servizi socioassistenziali e socioeducativi. «Il nostro obiettivo, infatti, è quello di riuscire a instaurare relazioni concrete con i ragazzi che vivono la città – aggiunge – in modo da ridurre gli episodi di vandalismo e violenza, anche molto gravi, che si sono verificati di recente e che, altro non sono, che richieste di aiuto ed espressioni di disagio».

Il luogo simbolo dell’incontro tra i ragazzi

E anche la scelta del luogo, il “velodromo” di via Giotto, non è casuale: «Siamo soliti andare ad incontrare i ragazzi nei luoghi dove spontaneamente si ritrovano e dove si esprimono – spiega Francesca Pantalei, coordinatrice pedagogica del progetto – e il parco di via Giotto è uno dei posti per i quali hanno espresso delle aspettative, come la fruibilità dello skate park».

Tra le azioni del progetto “Street’s rooms”, che si è sviluppato tra il 2018 e il 2021 e che ha visto le pedagogiste Elena Barbafiera e Luna Pacifici affiancare la coordinatrice Francesca Pantalei, rientrava anche la mappatura dei desideri dei giovani grossetani e tra le richieste più gettonate quella di poter fruire di un campo sportivo polivalente, di poter avere uno skate park e un parkour park e di poter esprimere la propria creatività con attraverso il writing in luoghi precedentemente individuati.

Proprio su questi due temi, la possibilità di rendere fruibile lo skate park del velodromo e l’individuazione di aree dedicate ai writers e ai painters, l’attenzione del Comune è particolarmente elevata. «Queste iniziative, che abbiamo come Comune fortemente voluto nel rinnovato progetto Street’s room – dichiarano il sindaco di Grosseto Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessora al sociale Sara Minozzi riteniamo siano fondamentali, oltre alle azioni legate al rafforzamento della sicurezza, per ridurre attivamente il disagio giovanile, anche andando a individuare degli spazi specifici che diventino un riferimento sul territorio per i vari gruppi. Sulla pistina per skaters e rollers, abbiamo ricevuto molte segnalazioni dai ragazzi, e abbiamo deciso di mettere a disposizione la nostra struttura recentemente recuperata. Per i writers, stiamo ragionando su aree anche centrali, come su aree di cantiere, e proveremo poi a creare dei percorsi per farne delle opere d’arte popolare da inserire nei progetti culturali cittadini, così da rendere la creatività dei ragazzi un bene per tutta la comunità, e far meglio comprendere loro il ruolo importante che possono avere con comportamenti in linea al vivere sociale».

Dall’incontro di oggi sono stati raccolti nuovi spunti sui quali lo staff professionale si confronterà nei prossimi giorni, per definire al meglio le prossime azioni. Per maggiori informazioni è possibile seguire i canali Social del progetto Street’s rooms, visitare il sito www.coesoareagr.it o contattare la coordinatrice pedagogica, Francesca Pantalei al numero 393-8690277.

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