Spazio d'ascolto via web per affrontare il disagio giovanile | MaremmaOggi Skip to content

Spazio d’ascolto via web per affrontare il disagio giovanile

Baby gang, atti di bullismo, mala movida: la Prefettura mette in campo tante iniziative per raggiungere i più giovani
Il palazzo della prefettura a Grosseto
Controlli in centro storico

GROSSETO. L’eco dell’aggressione da parte di un gruppetto di una quindicina di ragazzini nei confronti di alcuni coetanei non si è ancora spenta: dopo le botte, che il mese scorso hanno fatto finire al pronto soccorso del Misericordia cinque adolescenti, sabato scorso i bulli si sono di nuovo fatti avanti per minacciare alcuni loro coetanei.

Le indagini dei carabinieri stanno andando avanti senza sosta e due quindicenni sono già stati individuati e sono già stati portati di fronte al giudice.

Ma l’azione penale da sola, quando si tratta di minori, non basta: è per questo che la Prefettura ha deciso, già un mese fa, di intervenire con una serie di iniziative che serviranno proprio a

Non solo controlli in centro

La Prefettura, già lo scorso mese aveva chiamato a raccolta istituzioni, forze dell’ordine e associazioni che si occupano dei giovani. Il tavolo aperto per mettere in campo iniziative che possano servire a intercettare i ragazzi e a proporre loro un diverso modo di divertirsi, che si allontani dalla violenza, dall’abuso di alcol o droghe, si è già messo in moto con diversi appuntamenti. Con le lezioni di legalità, tenute dai carabinieri in alcune scuole della provincia, con l’organizzazione di eventi sportivi, con incontri messi in campo dalle associazioni di volontariato.

Iniziative, quelle sulle quali sta puntando la prefetta Paola Berardino, che si affiancano ai controlli massicci che ogni fine settimana vengono organizzati dalle forze dell’ordine in centro storico. Controlli che nelle ultime settimane, di sera, stanno scoraggiando fenomeni di mala movida ai quali purtroppo gli abitanti del centro si erano abituati.

Al tavolo che la Prefettura ha deciso di dedicare ai fenomeni giovanili partecipano il Comune, la Provincia, l’Università di Siena, la Camera di commercio, le forze dell’ordine, l’Asl e l’Ufficio scolastico provinciale.

Gli strumenti messi in campo sono uno studio dei fattori di rischio che possono far prevedere situazioni di devianza, attraverso questionari tematici che verranno fatti compilare agli studenti della provincia, la realizzazione di percorsi di formazione sulle cause del disagio giovanile, rivolti agli insegnanti, agli alunni delle scuole secondarie di primo e secondo grado della città, alle famiglie, e ad alcuni operatori interessati. 

Dal parco al pc: ecco tutte le iniziative in programma

Ci saranno anche forme di partecipazione e cittadinanza attiva e legalità, per favorire la coesione sociale tra i ragazzi, anche attraverso la formula della peer education, ovvero l’educazione tra pari e la creazione di uno sportello d’ascolto itinerante composto da una equipe multi-professionale realizzato in spazi neutri (forniti eventualmente dalle associazioni e terzo settore), allestiti  nei luoghi dove si ritrovano i ragazzi, per intercettare chi soffre di qualche situazione di disagio. 

La Prefettura poi, costruirà, insieme a tutti gli enti coinvolti, una piattaforma informatica incentrata sulla tematica del disagio giovanile, all’interno della quale condividere materiale informativo, esperienziale, progetti, buone prassi e allestire uno spazio virtuale di ascolto, indirizzato agli adolescenti e gestito in forma anonima. 

Saranno poi creati laboratori creativi tematici (musicali, teatrali) attraverso i quali sviluppare le competenze degli adolescenti, ma anche dei gruppi di auto-mutuo-aiuto specifici, a sostegno dei minori e famiglie in situazione di disagio giovanile e verranno organizzati eventi, conferenze e seminari sul tema del disagio giovanile. Non possono mancare, poi, in questo contesto, la promozione di eventi sportivi e culturali volti alla socializzazione di minori a rischio di disagio giovanile, anche in collaborazione con le società sportive del territorio e la diffusione della cultura del controllo e del limite, anche tramite il coinvolgimento del mondo del lavoro della Provincia.

 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati