Cattivi odori in città: "Grosseto aria pulita" attacca il sindaco Skip to content

Cattivi odori in città: “Grosseto aria pulita” attacca il sindaco

Un video di Vivarelli Colonna ha scatenato la risposta del comitato, da sempre in prima linea a difesa della qualità dell’aria: «il biogas incompatibile con la vocazione del territorio»
La manifestazione del giugno scorso, contro la puzza in città
La manifestazione del comitato a giugno 2022

GROSSETO. Non tira aria buona in città. Almeno stando alle tante segnalazioni dei cittadini sulla puzza che che si respira in particolari giornate a Grosseto. E che arriva, questo è assodato, da alcuni impianti di biogas. La storia sta andando avanti da mesi. Anzi da anni.

Nei giorni scorsi il sindaco Vivarelli Colonna è  tornato sull’argomento, con un video su facebook, in cui ripercorre le iniziative del Comune per arrivare a una “convivenza pacifica” tra biogas e la cittadinanza. Dichiarazioni che non sono andate giù al comitato “Grosseto aria pulita” (Gap), che a sua volta ha diffuso un video in cui attacca l’amministrazione sulla gestione di questa complessa partita. 

Vivarelli Colonna smentito dalle segnalazioni dei cittadini

«Le parole del sindaco vengono smentite dalle centinaia di segnalazioni dei cittadini che, negli anni e fino a oggi, continuano a denunciare l’insopportabilità di tali miasmi e il degradamento della qualità della vita a Grosseto per l’aria che si respira. Il sindaco sostiene di essere sempre riuscito a far coesistere le attività produttive con la città, nonostante qualche incidente, quindi parla di sviluppo di attività agricole», scrive Gap.

Che subito dopo si chiede: «Ma si tratta veramente di attività prevalentemente agricole? La verità è che la maggior parte di questi gestori non ha alcun interesse al miglioramento della fertilità dei terreni; lo hanno dimostrato importando ben oltre la metà del materiale da putrefazione (scarti dell’industria agroalimentare) da fuori regione, di fatto trasformando Grosseto in un comune che smaltisce i liquami e le deiezioni di tante attività di allevamenti altamente intensivi di prodotti alimentari. Questo genere di attività spesso non ha relazione con l’incremento delle produzioni agricole, dal momento che a Grosseto abbiamo registrato depositi di esagerate quantità di digestato che inquina i terreni e le acque», continua il comitato.

«Caro sindaco, se siamo, come giustamente ricorda lei, uno dei distretti agricoli più importanti d’Italia, la terra torni a produrre risorse alimentari di qualità e non biomasse da buttare nei digestori per bruciarne il gas generato dalla loro putrefazione, oltretutto consumando acqua per coltivare quelle biomasse da far marcire.  Non capiamo il senso delle parole del sindaco quando afferma che queste attività dovrebbero investire il turismo. Forse perché fanno scappare i turisti a gambe levate tappandosi il naso?», si chiede Gap.

Tutelare la salute dei cittadini

Gli aspetti che più preoccupano “Grosseto aria pulita”, tuttavia, sono quelli legati ala salute dei cittadini. «Abbiamo ripetutamente chiesto i verbali delle verifiche compiute sugli impianti dal Comune di Grosseto, ma i dirigenti ci hanno negato tali verbali affermando che è in corso “attività istruttoria di natura ispettiva ancora pendente”. Il sindaco si vanta della collaborazione di Asl e Arpat negli accertamenti. Come fa a dire che va tutto bene se l’Asl non ci fornisce i risultati delle verifiche scrivendo che: “sono tuttora in corso indagini da parte dell’autorità giudiziaria, pertanto, al momento non è possibile divulgare alcuna informazione merito”. Il sindaco parla da persona informata di tali verbali o fa finta di non conoscerli?

È vero che manca la normativa regionale sui limiti degli odori, ma il sindaco è a conoscenza del reato di getto pericoloso di cose previsto dal codice penale, e sa che la normativa attribuisce al Comune la responsabilità della corretta distribuzione nei terreni del digestato in uscita dagli impianti.

Come ricorda sui giornali il vicesindaco Ceccherini “i cattivi odori si verificano quando c’è una cattiva gestione del rifiuto, che si chiama digestato. Se gli impianti a biogas sono gestiti correttamente il problema non c’è”. Il regolamento comunale di polizia urbana chiarisce che nessuno può generare odori molesti e che a far rispettare tale divieto spetta in prima battuta al Corpo di Polizia Municipale, quindi al sindaco».

In arrivo un altro impianto a Gorarella

«Come fa Vivarelli Colonna a confermare che nessun corre rischi per la salute? Purtroppo, grazie anche alle parole del sindaco che continua a dire che “va tutto bene cari cittadini”, nel comune di Grosseto, oltre agli otto impianti a biogas – che non sono altro che otto bruciatori di gas da putrefazione di materiale organico, in prevalenza scarti industriali importanti da fuori regione – è in costruzione il nono impianto, un altro ancora, a poche decine di metri dalle abitazioni del quartiere Gorarella. 

Ed è in corso l’approvazione per un decimo progetto di ampliamento di un impianto già esistente al fine di smaltire rifiuti urbani e speciali. Grazie sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna per le sue parole!», conclude il comitato.

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