Caccia al cinghiale, apertura il 2 novembre | MaremmaOggi Skip to content

Caccia al cinghiale, apertura il 2 novembre

In Maremma, oltre 5.000 doppiette pronte a sparare. Scongiurati i timori legati alla diffusione della peste suina a sud della Toscana, si chiude il 31 gennaio
cacciatori in battuta al cinghiale
Cacciatori in battuta

GROSSETO. Tutto pronto per l’apertura della caccia al cinghiale, la più attesa dalle doppiette maremmane e non solo. Ma quest’anno c’è da aspettare un giorno in più.

La data del calendario venatorio per la caccia a questi ungulati, infatti, è da sempre il 1° novembre, che nel 2022 cade di martedì: giorno di fermo o silenzio venatorio, come il venerdì.

Dunque gli appassionati della battuta e della bracca, che già da settimane si stanno preparando, mettendo a punto i fucili e tutto l’armamentario di sicurezza, devono aspettare mercoledì 2 novembre.

Scongiurati, almeno per il momento, i rischi di limitazioni per la diffusione della peste suina ai confini nord e sud della Toscana, che avevano alimentato le preoccupazioni di Federcaccia provinciale, ora si pensa all’organizzazione delle battute.

Le squadre si ritrovano, vengono prese le ultime decisioni, qualcuno ha già fatto i primi sopralluoghi nelle aree assegnate. Perché la battuta di caccia al cinghiale, in Maremma, va oltre la passione e i tre mesi previsti dal calendario venatorio. Si prepara tutto l’anno, a partire dalla cura dei cani, dalla cui bravura e dal cui addestramento dipende in gran parte l’esito della cacciata.

C’è storia, tradizione, costume, ma anche aggregazione tra i cacciatori di ciascuna squadra, compatti nel far valere le proprie ragioni nelle immancabili polemiche con gli ambientalisti, che puntualmente si ripresentano all’inizio di ogni stagione venatoria. Ragioni che spesso si saldano a quelle degli agricoltori che subiscono danni alle colture e che hanno nella caccia uno strumento di contenimento dell’eccessivo numero di ungulati.

In Maremma circa 5.300 cacciatori e 129 squadre

Il 2 novembre, allora, ci saranno oltre 5.300 cacciatori impegnati nella prima battuta del 2022, molti provenienti da fuori provincia, alcuni da fuori Toscana, ma tutti iscritti a uno dei due Ambiti territoriali caccia (Atc) della provincia di Grosseto:

  • l’Atc Gr6 (che comprende i comuni di Castiglione della Pescaia, Gavorrano, Scarlino, Massa Marittima, Monterotondo Follonica, Montieri, Roccastrada, Civitella Marittima), cui sono iscritti poco meno di 2.500 cacciatori compresi quelli provenienti da fuori regione
  • l’Atc Gr7 (che comprende gli altri 19 comuni della provincia), cui sono iscritti circa 3.000 cacciatori.

Le squadre assegnate ai 36 distretti in cui sono divisi gli Atc (23 il Gr7 e 13 il Gr6) sono 129. La media dei capi abbattuti negli ultimi 4 anni oscilla tra gli 8.000 e i 9.000, considerando la diminuzione delle giornate di caccia nella stagione 2020-21, in piena pandemia, quando è capitato che mancasse il numero minimo di 18 cacciatori per avviare la battuta. 

Anche quest’anno si chiude il 31 gennaio

L’ultimo giorno di caccia al cinghiale, in Toscana, resta il 31 gennaio, anche per la stagione 2022-23. La scorsa primavera, la Camera aveva dato il via libera alla possibilità di modificare il calendario venatorio e di prolungare il periodo, approvando un ordine del giorno presentato dal deputato grossetano Mario Lolini

Si riteneva in questo modo di dare un contributo a contrastare l’aumento di ungulati in Maremma, dopo alcuni episodi in cui i cinghiali si erano avvicinati ai centri abitati (il caso più famoso è quello di Dondo a Ravi) e la richiesta di alcuni sindaci di prendere provvedimenti. Ma a luglio, la Regione Toscana ha deliberato il proprio calendario, lasciando invariata la data di chiusura al 31 gennaio.

 

 

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