Cinghiali, calendario venatorio più lungo. Sì alla Camera | MaremmaOggi Skip to content

Cinghiali, calendario venatorio più lungo. Sì alla Camera

Approvato l’ordine del giorno presentato da Mario Lolini (Lega): «Possibile anche l’estensione a zone non votate, come zone limitrofe alle città»
Una famiglia di cinghiali e Mario Lolini
Una famiglia di cinghiali e Mario Lolini

GROSSETO. «Rendere la legge 157 sul controllo della fauna selvatica adeguata alla necessità dei tempi e del contenimento degli animali, in particolar modo i cinghiali. Tra le possibilità l’estensione del calendario venatorio della caccia al cinghiale, ma anche le aree in cui mettere in pratica le misure contenitive».

È l’obiettivo di un ordine del giorno approvato alla Camera e che vede come primo firmatario l’onorevole della Lega Mario Lolini.

«Nell’ambito della conversione in legge del decreto sulle misure urgenti per arrestare la diffusione della peste suina africana – sostiene Lolini- ho ritenuto necessario intervenire per rendere maggiormente efficaci le norme sul contenimento dei cinghiali. Accanto alla preoccupazione della diffusione della peste suina, infatti, in Maremma ed in Toscana in generale, sappiamo molto bene quale sia la situazione riguardo agli animali selvatici».

«Gli attuali piani contenitivo non sono sufficienti ed occorre implementarli».

Secondo l’ordine del giorno di Lolini approvato dalla Camera, e che adesso passerà al Senato, si potrà intervenire su vari fronti, di concerto con le Regioni, gli Ambiti Territoriali di Caccia e i Comprensori Alpini.

Calendario venatorio da estendere, ma anche le zone

«Intanto sarà possibile estendere il calendario venatorio per le battute al cinghiale – sostiene il deputato della Lega -. Il periodo attuale non è più sufficiente e la proliferazione di animali con danni ingenti alle colture, ma anche con i rischi gravi per l’incolumità delle persone, rendono necessario questo tipo di intervento».

«L’ordine del giorno però prevede anche l’estensione delle attività di contenimento a zone solitamente non votate, i piani regionali potranno dunque prevedere che questo avvenga anche in contesti urbani o nelle zone limitrofe, questo anche in attuazione a recenti sentenze della Corte di Cassazione».

Una misura richiesta a gran misura dal mondo agricolo, ma anche da quello venatorio.

«Negli ultimi anni – aggiunge Lolini- la proliferazione della fauna selvatica è apparsa evidente, tanto più in realtà come quella Toscana o, nel particolare, maremmana. Basta guidare fuori città che, anche per compiere un tragitto breve, è facile imbattersi in cinghiali, volpi, tassi, ma anche daini».

«La diffusione della peste suina africana, inoltre, rende sempre più necessari interventi di contenimento. Da qui l’ordine del giorno che, mi auguro, già la prossima settimana venga approvato al Senato in maniera che possa avere presto attuazione».

 

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