Bollette quadruplicate al Giglio. La società snobba il sindaco Skip to content

Bollette quadruplicate al Giglio. La società snobba il sindaco

La Sie, che gestisce l’unico impianto dell’isola, che funziona ancora solo a gasolio, non va all’incontro chiesto da Sergio Ortelli
Bollette quadruplicate: l'impianto a gasolio di Sie a Campese. Sull'isola non esistono impianti funzionanti con fonti alternative
Bollette quadruplicate: l’impianto a gasolio di Sie a Campese. Sull’isola non esistono impianti funzionanti con fonti alternative

ISOLA DEL GIGLIO. Bollette quadruplicate in molte realtà economiche del Giglio in questa torrida estate.

È esemplare il caso dell’Hotel Campese, che ha avuto una bolletta di quasi 22mila euro contro i 5900 dello stesso periodo dell’anno scorso, ma le stangate sono arrivate un po’ ovunque. Colpa del nuovo metodo di calcolo Arera dicono da Sie, la società che dal secondo dopoguerra fornisce la corrente all’isola, ma i problemi vanno ben oltre una semplice formula aritmetica.

Al punto che, alla richiesta del sindaco Sergio Ortelli di incontrare i vertici della Sie (Società impianti elettrici), l’azienda fondata dai Benucci nel 1947, il Cda ha risposto declinando l’invito «Al momento non abbiamo intenzione di partecipare all’incontro». Uno sgarbo istituzionale non da poco, con il sindaco che si era reso disponibile a farlo anche in remoto e in tre giorni diversi (8, 9 e 11 agosto).

La Sie è ancora nelle mani della famiglia Benucci. I fondatori furono Italo con i figli Sergio e Enrico. Ora il 50% è nelle mani di un nipote, Enzo Benucci, l’altro 50% è di Tommaso Martelli, figlio di Fiorenza Benucci, un’altra nipote.

Bollette quadruplicate, il sistema Giglio

Il problema è che l’isola, dal punto di vista energetico, è ferma a qualche decennio fa.

Il Giglio è ventoso e assolato, ma neppure un kw è prodotto con fonti alternative, non ci sono impianti eolici, né fotovoltaici. L’impianto di Sie, a Campese, è legato all’approvvigionamento di gasolio dal continente che alimenta i gruppi elettrogeni.

Il gasolio arriva su cisterne su gomma con il traghetto, che salgono fino a Castello e scendono a Campese, svuotano il gasolio nel serbatoio e ripartono. Per un’isola che fa della sostenibilità ambientale un fiore all’occhiello, non proprio un bel biglietto da visita.

Per carità, è tutto legale. La Sie è autorizzata a produrre così dal 1947, anche se bruciare tonnellate di gasolio per illuminare il Giglio sta portando a questi aumenti vertiginosi. Sta portando alle bollette quadruplicate che, alla fine, ricadranno a cascata anche su altri servizi, basti pensare ai costi del dissalatore dell’acqua che pure va a corrente.

La Sie: «Impianti alternativi bloccati dalla burocrazia»

La società, con un lungo comunicato, spiega, fra le altre cose, di averci provato a realizzare impianti funzionanti con fonti alternative, ma di essersi scontrata con problemi burocratici evidentemente insormontabili, visto che i “tentativi” si sono fermati: «Facendo  riferimento alla possibilità di produzione da fonti rinnovabili – scrive la Sie Srl – nonostante l’assenza di specifiche obbligazioni in tal senso assunte, stante la liberalizzazione della produzione energetica fin dalla fine del secolo scorso (il che, peraltro, permette a chiunque di produrre, fatti salvi il rispetto dei vincoli e l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni), si è esposta in prima persona e con risorse economiche proprie per la redazione e la collaborazione in progetti per impianti fotovoltaici e/o eolici sull’isola che però hanno dovuto scontrarsi con notevoli ostacoli innanzitutto burocratici (ambientali, autorizzativi, etc.)».

«A ciò si aggiunga la imprescindibile questione concernente la disponibilità di aree a ciò destinate, incontrando così la Sie anche difficoltà, di carattere amministrativo ed economico, legate all’acquisizione di terreni e all’ottenimento di consensi da parte di privati, che non hanno consentito di ulteriormente perseguire l’iter di cui trattasi».

Peraltro a Giannutri, che pure dipende da Sie, un impianto fotovoltaico c’è.

La rabbia del Consorzio imprese Isola del Giglio

«Abbiamo chiesto pareri ad alcuni esperti, certo questa cosa non finisce qui – dicono dal Consorzio Imprese -, anche perché in agosto le bollette saranno ancora più alte e c’è il rischio concreto che qualcuno non riesca a sostenere questi costi. L’incontro doveva essere un’occasione per trovare una via per andare avanti in qualche modo, è grave che la società si sia sottratta in questo modo. Sull’isola c’è grande preoccupazione».

Autore

  • Guido Fiorini

    Direttore di MaremmaOggi. Dopo 30 anni di carta stampata ho capito che il presente (e il futuro) è nel digitale. Credo in MaremmaOggi come strumento per dare informazione di qualità. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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