Bartolini (Pd): «La tassa di soggiorno è una scelta scellerata» Skip to content

Bartolini (Pd): «La tassa di soggiorno è una scelta scellerata»

Anche Agriturist (Confagricoltura) attacca il Comune: «Il rincaro inopportuno nei tempi e nei modi»
Uno stabilimento a Marina
Uno stabilimento a Marina

GROSSETO. «La stagione balneare è alle porte e, mentre le struttura ricettive sono prenotate per il 70%, la giunta modifica il regolamento comunale e aumenta l’imposta di soggiorno». Il capogruppo del Pd, Davide Bartolini, attacca giunta e sindaco per una decisione che, a suo avviso, denota «la scarsa conoscenza delle dinamiche del flusso turistico». 

La modifica del regolamento comunale verrà discussa in commissione il 24 aprile, poi andrà in consiglio il 28, dopodiché entrerà in vigore dal 1° luglio.

«Ma la sua unica missione – riprende Bartolini – è di far entrare più risorse possibili per fare cassa senza neanche un minimo di programmazione nell’utilizzo di questa imposta. L’attestato di bilancio 2022 registra, infatti, entrate dalla tassa di soggiorno per 630.000 euro, che alla luce delle modifiche porterà un incremento di 200.000 euro nel 2023».

Aumento del 50% per tutte le categorie

Il Comune prevede, dunque, una tassa più alta del 50% per le varie categorie e la durata da 7 a un massimo di 14 pernottamenti, anche non consecutivi.

«Visto che questo regolamento ha un periodo di applicazione dell’imposta dal 15 marzo al 15 ottobre, c’era tutto il tempo per modificare quei pochi articoli senza creare disagi agli operatori. Far partire un nuovo regolamento nel pieno della stagione dà la misura di come questa amministrazione sia fuori da ogni logica di programmazione turistica», riprende Bartolini.

«Ad oggi sono già stati stipulati contratti preliminari di affitto su prenotazioni o pacchetti con tour operator per l’intera stagione estiva. Sicuramente l’incremento della tariffa porterà discussioni con i clienti e rilevanti danni economici. I contratti già fatti e comprensivi dell’imposta di soggiorno non potranno essere modificati, quindi saranno gli operatori a provvedere agli aumenti di tasca propria».

Tassa di soggiorno triplicata

Per fare un esempio, «un soggiorno di 15 giorni per 3 persone, due adulti e un ragazzo di età superiore a 14 anni, dal 1 luglio passa da 21 a 63 euro a contratto già stipulato», spiega Bartolini stigmatizzando anche la mancanza di confronto con le associazioni del territorio e il fatto che vengono disattese anche le azioni per utilizzare l’imposta nel migliore dei modi.
«Nelle finalità del gettito di imposta, infatti, ci sono anche

  • il rafforzamento e l’aggiornamento degli strumenti di promozione
  • l’accoglienza e la valorizzazione degli investimenti per migliorare l’immagine e la qualità dell’accoglienza turistica
  • igiene e decoro del territorio

Chiediamo a questa amministrazione se tali risorse siano mai state investite per queste finalità, visto che lo stato di decoro di una delle località turistiche come Marina di Grosseto, dalla quale proviene la quota più importante di gettito, è in condizioni fatiscenti».

Grosseto fanalino di coda dell’ambito Toscana sud

«Questa giunta non è in grado di fare rete per la promozione turistica all’interno del comune con le associazioni di categoria, ma nemmeno tra i comuni stessi. Grosseto, in teoria capofila dell’ambito turistico Toscana sud, è diventata fanalino di coda oltre ad aver perso centinaia di migliaia di euro dalla regione per mancate progettualità.

Ci auspichiamo che in commissione, questa proposta di delibera venga ritirata e riproposta con una formulazione più dettagliata negli investimenti. Il comparto turistico, che genera un’economia importante per la nostra città e la provincia, deve avere una programmazione seria che sappia coinvolgere le imprese del settore». 

Agrturist (Confagricoltura): «Rincaro inopportuno nei tempi e nei modi»

«Il rincaro dell’imposta di soggiorno nel comune di Grosseto è inopportuno nei tempi e nei modi». Anche Agriturist, l’articolazione agrituristica di Confagricoltura, si aggiunge al coro di critiche piovute sull’amministrazione comunale, all’indomani della scelta di modificare gli importi e il periodo di applicazione della tassa di soggiorno.

«“Non contestiamo l’applicazione della tassa, che peraltro nel capoluogo era tra le più basse della provincia, quanto la tempistica con cui è arrivata la comunicazione, assolutamente fuori da tutti i contesti. Noi programmiamo gli importi delle tariffe e prepariamo i listini a gennaio. Oggi, in molti che hanno già prenotato, si troveranno, al termine del loro soggiorno a dover versare una cifra anche doppia rispetto a quanto preventivato al momento della prenotazione, importi che tocca a noi riscuotere assistendo sempre più spesso al malcontento del turista», spiega Saverio Bazan, presidente di Agriturist Grosseto

«Sarebbe bastato che il Comune avesse deciso a gennaio le modifiche legittime, anche se l’applicabilità della tassa estesa a due settimane è un incentivo a rivedere la durata del soggiorno, soprattutto nel caso delle famiglie che più di ogni altro stanno risentendo del caro vita attuale. Sono convinto che i nostri amministratori sappiano comprendere le nostre perplessità e facciano esperienza da circostanze come questa, di quanto sia importante un costante e corretto rapporto di collaborazione con tutte le associazioni di categoria del comparto turistico».

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