Aveva più di 60 chili di marijuana, patteggia 3 anni e 4 mesi Skip to content

Aveva più di 60 chili di marijuana, patteggia 3 anni e 4 mesi

Due agricoltori nei guai. In un’azienda agricola erano stati messi ad essiccare nel pollaio 216 piante di canapa indica, altre 50 erano state coltivate in serra
I fusti con la marijuana e i carabinieri
I bidoni con la marijuana sequestrati

ROCCASTRADA. Nel suo podere a Sticciano, i carabinieri avevano trovato più di 60 chili di marijuana. 216 piante invece, erano nel pollaio di un’azienda agricola di Braccagni.

Due imprenditori agricoli finirono nei guai dopo il blitz dei carabinieri forestali che scoprirono le due piantagioni. Era il 14 ottobre del 2022 quando i due furono arrestati.

«Ero in difficoltà economiche», aveva spiegato l’agricoltore trovato con più di 60 chili d’erba, oggi di 59 anni, al giudice Sergio Compagnucci, durante l’interrogatorio di garanzia. Ora Lauro Rossi, difeso dagli avvocati Domenico Finamore e Carlo Valle, ha patteggiato: sconterà tre anni e 4 mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa da 4.200 euro oltre al pagamento delle spese processuali e di custodia cautelare. 

Più di 200 piantine nel pollaio

Coltivazione illegale e detenzione ai fini di spaccio: con queste accuse l’agricoltore fu arrestato dai carabinieri il 14 ottobre 2022. I militari, nella sua azienda, avevano trovato più di 60 chili di marijuana

Con Rossi era finito nei guai anche un ventinovenne, Giulio Bursi, difeso dall’avvocato Riccardo Lottini. Anche lui ha scelto di patteggiare: il giudice ha disposto una pena di un anno e dieci mesi di reclusione e 3mila euro di multa. Nell’azienda agricola di Bursi, a Braccagni, i carabinieri forestali trovarono una coltivazione di marijuana imponente: 50 piante furono trovate in due serre dismesse, 216 erano invece state messe ad essiccare nel pollaio del podere. 

Dalle indagini dei carabinieri era emerso che Rossi aveva ceduto a Bursi un chilo di infiorescenze per 3.000 euro e un altro chilo che gli avrebbe fruttato la stessa cifra, una volta cedute le dosi. 

Le indagini instradate dall’agricoltore

Pena pesante, quella disposta nei confronti di Lauro Rossi, più leggera quella per Bursi che ha beneficiato di un’attenuante speciale, prevista per chi come lui, aveva di fatto instradato le indagini dei carabinieri, che in questo modo avevano scoperto gli oltre 60 chili di marijuana detenuti da Rossi. 

Anche Bursi era stato accusato di coltivazione illegale e detenzione ai fini di spaccio: la marijuana coltivata, hanno accertato i carabinieri, era stata ceduta tra il 2020 e il 2021 ad altri ragazzi, in quantità più o meno consistenti. Da pochi grammi a tre etti per volta. Ma per questa cessione, che gli avrebbe fruttato 1.800 euro, quei soldi, l’agricoltore, non li ha mai visto. Così come durante le cessioni, sempre da un etto ciascuno per 600 euro, ad un altro ragazzo. 

 

 

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