Allo stadio di Semproniano con gli occhi pieni di bellezza | MaremmaOggi Skip to content

Allo stadio di Semproniano con gli occhi pieni di bellezza

Una trasferta per seguire il campionato di Terza categoria si trasforma nell’occasione di poter ammirare le meraviglie della provincia
Una veduta di Semproniano

SEMPRONIANO.  Il calcio, meglio ancora la Terza categoria, ha il potere intrinseco di rinnovare il misterioso amore, che incatena chiunque metta piede in questa terra, è uno spettacolo incastonato all’interno dell’anfiteatro chiamato Maremma.

Alla scoperta della Maremma gara dopo gara

La quinta di ritorno per l’Atletico Grosseto 2015 indica come destinazione Semproniano. Appuntamento alle 13, partenza quindici minuti dopo. Il sole saluta la carovana. La rotta dice Istia d’Ombrone. Cielo sereno, campagna bagnata, biancospino in fiore, grano in crescita, Ombrone rinvigorito dalla pioggia, campi verdi. Un saluto all’Arcille, direzione verso il pane di Baccinello. Ai lati boschi ancora addormentati sotto la spessa coperta di foglie, alberi nudi, sentieri visibili che si perdono all’orizzonte. Cielo variabile, nubi in lontananza.

Bivio di Cana, si sfiora Vallerona cercando Roccalbegna. A destra il monte Faete con i suoi 770 metri di altezza. Superata Santa Caterina arriva qualche goccia. La frazione è bagnata, deserta, poco traffico. Roccalbegna sventola il fazzoletto per lanciare il suo ciao. Ci riesce con le case abbracciate, il sorriso delle finestre. La strada, diventando sottile strettoia, entra in paese dove c’è il silenzio della festa in un giorno uggioso, quasi triste.

Lasciate le bellezze di Roccalbegna la strada inizia a inerpicarsi con tornanti a ripetizione. L’ambiente intorno è addormentato sotto un cielo diventato scuro e minaccioso. Si sale. La pioggia diventa nevischio, ai lati appare la neve, i boschi sono imbiancati. Un incanto. Si tocca Triana a quota 769 metri. Ancora nevischio dal cielo, temperatura 4 gradi. Cinquanta chilometri prima c’era il sole. La Maremma muta pelle in maniera affascinante, prima ti ammalia con la primavera, subito dopo spalanca l’inverno. Pazzesco, incredibile.

Scendendo verso Semproniano si attraversano le case in fila di Petricci. Ritorna la luce del sole, riappare il celeste.

Il ritorno è la fotocopia dell’andata. Nevischio, neve in terra, nuvoloni, inverno, tornanti, fari accesi. Piano piano, avvicinandosi alla pianura, l’esterno rimodula il paesaggio, come in un film di avventura. Non piove più, in lontananza il cielo è luminoso. Poco più avanti c’è un diamante, il mare.

Un viaggio incredibile nelle viscere di una terra prodiga a donare l’universo meteorologico, a stupirti tornante dopo tornante, collina dopo collina, versante dopo versante.

Qualunque sia l’itinerario la Maremma si concede senza limiti, sorride e ti abbraccia con calore o con la neve. Un grazie alla Terza categoria che fa da cicerone tutte le domeniche.

 

    

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