Aggressione in centro, la Procura: «Non poteva essere arrestato» | MaremmaOggi Skip to content

Aggressione in centro, la Procura: «Non poteva essere arrestato»

La procuratrice capo Maria Navarro risponde al sindaco: «Servono leggi che ci consentano di intervenire ma per quel reato non è prevista l’adozione di misure cautelari»
La procuratrice capo Maria Navarro, nel riquadro, e il fermo del ragazzo

GROSSETO. «L’Asl e la Procura, dove sono?». Lo ha chiesto il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna, nel video pubblicato mercoledì 12 luglio su Facebook, in merito al mancato arresto del ragazzo che martedì 11 luglio ha seminato il panico in centro, brandendo un bastone. 

La risposta alla domande domande del sindaco, sul perché il giovane non sia stato fermato e sia ora libero di camminare per la città, arriva direttamente da via Monterosa, a firma del procuratore capo Maria Navarro

Reati che non prevedono l’arresto

«Mi preme evidenziare che il reato che sarebbe stato commesso dal ventenne – scrive il procuratore capo Navarro in una breve nota – quello di lesioni lievi aggravate dall’uso di arma impropria, ossia del bastone, non consente per legge l’adozione di alcuna misura cautelare». 

Soltanto in caso di arresto in flagranza di competenza delle forze di polizia, arresto che in questo caso non c’è stato, sarebbe stato possibile per la Procura chiedere l’applicazione di una misura coercitiva ma non custodiale. Ovvero, una misura differente dalla custodia in carcere o dagli arresti domiciliari.
«Sono pertanto infondate le doglianze espresse dal sindaco di Grosseto sulla mancata adozione di iniziative da parte della Procura di Grosseto – si legge nella nota inviata da via Monterosa –  in quanto impossibili, nel caso di specie, per i motivi sopra esposti. Colgo l’occasione per chiarire che in questo momento nulla è ancora pervenuto in Procura né in relazione all’episodio di ieri né in relazione alla “rissa di via Roma” che si sarebbe verificata la settimana scorsa ed avrebbe comportato la devastazione di un negozio».

Episodio, quest’ultimo, sul quale stanno lavorando i carabinieri. «Segnalo, infine, che da informazioni assunte dalla sottoscritta presso la polizia giudiziaria – dice ancora il procuratore capo – il ragazzo di cui cui si parla sarebbe stato comunque la persona offesa e non l’autore dell’episodio della settimana scorsa». 

Precisazioni, queste, che non esimono il capo della Procura da una riflessione, sulla quale concorda con il primo cittadino: «Concordo con il sindaco sulla necessità di adottare, per la tutela dei cittadini, nei casi dl specie, leggi più rigorose che consentano alla magistratura di poter intervenire più efficacemente».

Leggi che, è evidente, non vengono promulgate dalla Procura.  

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