Addio Teresita, insegnante e ceramista. La vita per l'arte e la scuola Skip to content

Addio Teresita, insegnante e ceramista. La vita per l’arte e la scuola

Teresita Soldateschi, insieme al fratello Mario, aveva il laboratorio di ceramica sulle Mura. Ha insegnato alle medie e alle magistrali
Teresita Soldateschi e le Mura di Grosseto
Teresita Soldateschi e le Mura di Grosseto

GROSSETO. Teresita Soldateschi ci ha lasciati. All’età di 87 anni.

Teresita, maestra ceramista ed apprezzata insegnante grossetana, è andata via oggi, giovedì 18 agosto, all’ospedale di Orbetello.

Lascia le figlie Francesca e Giuseppina Malandrino, i nipoti, il genero e lascia la sua Maremma. 

Arte e insegnamento, le sue grandi passioni

Ha passato tutta la sua vita per l’arte, il disegno e la ceramica. E per l’insegnamento. Le due grandi passioni della sua vita.

Si diplomò all’istituto d’arte di via Ripetta a Roma a metà degli anni ’50. Visse l’insegnamento come una professione nel pieno rispetto di una vocazione artistica dedicata alla nostra Maremma.

Insegnò disegno e storia dell’arte alle magistrali e alle medie, alla Galileo, alle Pascoli, fino alla Dante Alighieri.

«Mia madre – racconta la figlia Francesca – ha formato tantissimi ragazzi e anche tanti insegnanti. L’arte, in particolare la pittura e la ceramica, e la scuola erano le sue grandi passioni. Ha anche scoperto numerosi talenti, nel campo dell’arte. Quando veniva da me a scuola, anche io sono insegnante, diceva sempre “qui avete la vita”».

In particolare i girasoli, i pini, i meravigliosi paesaggi della nostra terra erano magistralmente ripresi da Teresita.

Fu ceramista ed insieme al fratello Mario, anche lui scomparso un anno fa circa, aprirono il laboratorio di ceramica nella troniera del Maiano, sotto le mura di Grosseto.

Fu socia dell’Agaf di Grosseto (associazione grossetana arti figurative) e maestra di vita insieme al suo marito Antonio Malandrino, anche lui insegnante, con cui si erano conosciuti a scuola, scomparso da qualche anno.

La Maremma ha perso una dei suoi più sensibili maestri.

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