Addio a Roberto, ha fondato il soccorso stradale Pronto Marzocchi Skip to content

Addio a Roberto, ha fondato il soccorso stradale Pronto Marzocchi

L’uomo, 70 anni, è morto sabato 30 settembre per un malore improvviso. Questa mattina i funerali e la tumulazione a Sterpeto, salutato da una folla commossa
Roberto Marzocchi con la torta del suo settantesimo comleanno
Roberto Marzocchi con il nipotino per il suo settantesimo compleanno

GROSSETO. La sua morte improvvisa ha lasciato tutti senza parole e questa mattina, 2 ottobre, parenti e amici si sono stretti intorno alla sua famiglia durante i funerali e la tumulazione a Sterpeto.

Roberto Marzocchi, 70 anni, conosciutissimo in città per aver fondato, nel 1985, l’azienda di autosoccorso “Pronto Marzocchi”, in via Castiglionese, è deceduto nel pomeriggio di sabato 30 settembre.

Un malore improvviso, mentre stava dando da mangiare al cane, nella sede del soccorso stradale in via Castiglionese. Con lui un amico che lo ha visto accasciarsi a terra e non ha potuto fare niente per salvarlo. Inutili i soccorsi.

Per 27 anni, Roberto si è dedicato alla sua azienda, che ha lasciato in eredità al figlio Michele, oggi 34 anni, quando ha deciso di andare in pensione. Una scelta non facile, ma dettata anche dalle condizioni di salute, dopo l’aggressione e il tentativo di rapina che aveva avuto nella sua azienda la notte tra il 5 e il 6 gennaio del 2010.

Roberto, infatti, era rimasto in coma quadi un mese, ricoverato alle Scotte di Siena, a causa delle ferite alla testa.

Oltre a Michele, Roberto aveva anche un’altra figli, Francesca, 39 anni, avuti con la moglie Donatella.

Il dolore del figlio Michele

«Il mio babbo era un uomo benvoluto da tutti – lo ricorda commosso Michele – un lavoratore, impegnato a far crescere la sua azienda, che aveva fondato nel 1985. Prima come carrozzeria, poi dal 2002, solo come soccorso stradale. Si è speso tanto per gli altri, per chi aveva bisogno, era un uomo altruista e vicino alle persone che conosceva

Una grande perdita e dolore incredibile, non riesco a capacitarmi – riprende Michele – Ho passato tutta la mia vita con lui, ho lavorato con lui, ho rilevato l’azienda quando ha deciso di lasciare. L’aggressione subita lo aveva cambiato, ma non glia aveva tolto il sorriso e il piacere di stare in famiglia, con i figli e i nipoti.

Ha avuto la fortuna di diventare nonno, con i miei due bambini, che hanno 11 mesi e 5 anni, e con i figli di mia sorella Francesca, di 4 e 17 anni. Passava con noi molto tempo, dopo essere andato in pensione. Noi eravamo la sua gioia».

 

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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