GAVORRANO. È rimasta chiusa per qualche ora – dalle 15,30 alle 17.50 – il tratto di Aurelia, all’altezza dell’uscita di Gavorrano, dove poco meno di un anno fa persero la vita Monica Rosi e il marito Giovanni Cardinali.
Il consulente incaricato dal pm Carmine Nuzzo, insieme a quelli nominati dagli indagati, tutti vertici dell’Anas che hanno competenza su quel tratto di Aurelia, sono tornati sul luogo del tragico incidente, per effettuare nuovi rilievi sul guard rail che fu sequestrato subito dopo lo schianto.
Strada chiusa per più di due ore
Per più di due ore i consulenti hanno misurato, guardato, studiato millimetro dopo millimetro il guard rail che aveva fatto da ponte di lancio all’auto che era finita sulla cuspide che comincia raso terra sulla statale.
L’auto sulla quale viaggiavano Monica e Giovanni, 46 e 54 anni, si era poi schiantata su un pino, che si trova a una distanza di 43 metri dal punto d’impatto.
L’uomo era morto sul colpo, la donna invece era stata portata alle Scotte di Siena in condizioni disperate. Il giorno dopo, anche lei se n’era andata.
La polizia stradale, martedì 30 luglio, ha quindi chiuso il tratto di carreggiata dove i tecnici hanno fatto i rilievi, lasciando aperta una sola corsia di marcia.
Indagati i vertici di Anas
Sono sette i nomi che il pm Carmine Nuzzo ha iscritto nel registro degli indagati. Altrettanti i consulenti di parte che martedì sono rimasti per più di due ore sotto il sole cocente a fare i rilievi. Indagati sono infatti i vertici di Anas, che hanno la responsabilità su quel tratto di strada.
Rilievi che dovranno accertare se il guard rail che corre lungo l’Aurelia, rispetti tutti i requisiti di sicurezza necessari per quel tratto di strada.
