GROSSETO. Le infiltrazioni mafiose sono un pericolo costante, contro le quali non si possono chiudere gli occhi. E la mafia, che alcuni – soprattutto i più giovani – vedono come qualcosa di lontano e ormai passato, è ancora viva e pronta a mettere i tentacoli su territori anche distanti da quelli che sono da sempre stati ritenuti i centri di potere della criminalità organizzata.
La strage dei Georgofili di Firenze ne è forse l’esempio più lampante: la notte tra il 26 e il 7 maggio 1993, in via dei Georgofili, a due passi dalla Galleria degli Uffizi, l’esplosione di un’autobomba carica di tritolo uccise 5 persone.
È da qui che parte il tenete colonnello Edoardo Marzocchi, finanziere in forza alla Direzione investigativa antimafia, che venerdì 24 marzo incontrerà gli studenti per parlare di “La lotta alla mafia e la cultura della legalità nel trentennale della strage dei Georgofili”.
L’incontro con gli studenti
Marzocchi, autore del libro “La mafia spiegata a mia figlia”, libro che sta avendo uno strabiliante successo in tutta Italia è grossetano e da tempo lavora alla Dia a Firenze. Organizzato dall’ufficio VII ambito territoriale toscano con la collaborazione della Fondazione polo universitario, l’incontro è in programma alle 9 nella sala Convegni del Polo universitario Grosseto, in via Ginori 43.
Ad aprire i lavori sarà Renata Mentasti, dirigente dell’ufficio che ha organizzato l’iniziativa. Ci saranno poi gli interventi della prefetta Paola Berardino, del questore Antonio Mannoni, del comandante del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Grosseto Vincenzo Conetta, il comandante del reparto operativo dei carabinieri Matteo Orefice, il presidente della provincia Francesco Limatola e Luca Agresti, assessore alla Cultura del Comune di Grosseto.
Dopo la presentazione di Marzocchi, prevista per le 10.30, ci sarà un dibattito con gli studenti. Modera Nicoletta Farmeschi.
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