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Al Polo liceale “Aldi” si parla di alternanza scuola-lavoro

Il dibattito è organizzato dalla Cgil provinciale. Partecipano sindacalisti, docenti, responsabili dei lavoratori per la sicurezza, studenti, imprese
Un gruppo di studenti in classe

GROSSETO. Il tema dell’alternanza scuola-lavoro al vaglio della Cgil provinciale. È in programma il 3 marzo, alle 14.30 nell’aula magna del Polo liceale “Pietro Aldi”, alla Cittadella dello studente a Grosseto, un dibattito sulla legge 107/2015, che ha istituito l’alternanza scuola-lavoro, appunto, e successivamente modificata con l’introduzione dei “percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento” (Pcto).

A promuovere la discussione la Cgil di Grosseto, che ha organizzato un incontro-dibattito insieme ad alcuni docenti che si occupano di questo aspetto nevralgico del percorso formativo delle scuole superiori, i responsabili della sicurezza di alcune aziende del territorio, rappresentanti degli studenti e ragazzi delle ultime classi degli istituti secondari superiori.

Intervengono tra gli altri, Cristoforo Russo, segretario della Flc-Cgil, Fabrizio Dazzi, segretario della Filctem Cgil, il professor Francesco Pazzini, responsabile di un progetto di alternanza scuola-lavoro, l’ingegner Riccardo Tosi, per Venator di Scarlino.

Russo: «La Cgil da sempre contraria a questo sistema»

«Il nostro sindacato – dichiara Cristoforo Russo – ha sempre espresso una netta contrarietà a quanto prevedeva la legge che ha istituto l’alternanza scuola-lavoro, fin dalla sua approvazione. Tant’è che dall’anno successivo all’entrata in vigore, abbiamo proposto modifiche ritenendo che quel tipo di formazione non fosse finalizzata all’arricchimento dello studente, ma fosse funzionale alle esigenze delle aziende.

Una visione non condivisibile e obsoleta, che continua a considerare l’alternanza come uno strumento del “mercato del lavoro”, quando invece non deve essere confusa né con l’apprendistato, né con la formazione continua dei lavoratori per migliorare il loro livello di qualificazione e di sviluppo professionale», conclude Russo.

Come spiega Fabrizio Dazzi, infatti, «l’alternanza è ben diversa dallo stage e dal tirocinio. Dunque non è accettabile che la presenza degli studenti venga considerata al pari di un lavoro subordinato

Ora è anche il momento di risposte certe sul tema infortuni, perché non si può pensare che chi esce dalla propria casa la mattina per andare a lavorare o per una esperienza formativa prevista dal proprio corso di studi, non abbia la certezza di tornarvi la sera», conclude Dazzi.

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  • Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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