16enne aggredito allo stadio: «Chiediamo il Daspo» | MaremmaOggi Skip to content

16enne aggredito allo stadio: «Chiediamo il Daspo»

Colpito al volto con un pugno, rischia la lesione della retina. L’avvocato Baccheschi: «Una persona così non può frequentare gli impianti sportivi»
L’uomo che ha colpito al volto il 16enne grossetano al campo di Acquacalda

GROSSETO. «Chiederemo alla questura che emetta il Daspo, una persona così violenta non può frequentare gli impianti sportivi».

Sono le parole dell’avvocato Roberto Baccheschi, che assiste i familiari del sedicenne picchiato allo stadio Acquacalda a Siena.

Il ragazzo, figlio di un consigliere comunale, ha riportato una grave ferita a un occhio e una prognosi, iniziale, di 20 giorni.

«Prima di sporgere denuncia – dice l’avvocato Baccheschi – aspettiamo di capire come si evolve la situazione. I medici non hanno ancora potuto fare tutti gli accertamenti necessari, perché il ragazzo ha ancora l’occhio così gonfio che è impossibile accertare il danno riportato».

Colpito con un pugno in pieno volto

Il ragazzo era sugli spalti a vedere giocare i suoi compagni di squadra. È stato aggredito, senza un perché. Solo perché aveva addosso la tuta del Grosseto. E a menare le mani è stato un cinquantenne, padre di un giocatore della squadra avversaria.

«La cosa sconvolgente – prosegue l’avvocato Baccheschi – è che quando è arrivato il padre dell’adolescente picchiato, l’aggressore non ha nemmeno chiesto scusa». È stato portato via dalla moglie, che gli ha messo anche una mano davanti al volto per non farlo fotografare e riconoscere. 

Il sedicenne, lunedì 14 febbraio, è stato sottoposto ad altri accertamenti. La strada per la completa guarigione non sarà certo in discesa: rischia la lesione della retina. «I familiari del giovane non hanno sete di vendetta – aggiunge il legale della famiglia – ma il fatto che l’aggressore non abbia nemmeno chiesto scusa è un atto gravissimo. Una persona del genere non può continuare a frequentare gli stadi».

La condanna del sindaco e del vicesindaco

Il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e il vicesindaco Fabrizio Rossi hanno diffuso due comunicati di condanna dell’accaduto.

«Ho appreso con estremo sgomento – scrive il sindaco – una sconcertante notizia che riguarda il figlio di un mio caro amico. Il ragazzo si trovava infatti a Siena per seguire la partita Siena – Grosseto allievi, quando è stato oggetto di un’aggressione fisica, da parte di un adulto subendo un danno all’occhio di una certa gravità».

«Fatti come questo sono da stigmatizzare con tutte le forze, da condannare senza se e senza ma. È realmente inconcepibile che un adulto si possa scagliare contro un minorenne per motivi futili, legati a fanatismi di una tifoseria che sarebbe meglio appendesse la scarpetta al chiodo anziché frequentare luoghi di sport; luoghi in cui dovrebbe regnare la sana competizione e la concorrenza leale. Si tratta di persone con gravi problemi comportamentali che usano la scusa della tifoseria calcistica per sfogare i propri istinti animali più bassi e deplorevoli, infangando con questi gesti inverecondi quegli aspetti valoriali dello sport dovrebbe innalzare a titolo di esempio nei confronti della società».

«Persone come queste non soltanto infangano il nome del calcio e dello sport, ma danneggiano i propri figli gli allenatori e tutta la collettività. Persone come queste, una volta accertato l’accaduto, devono essere condannate quanto prima possibile, ma sono certo che questo avverrà. Ringrazio sentitamente il direttore sportivo Capaldi che ha più volte ha manifestato la sua solidarietà a cui mi unisco con tutto me stesso nei confronti del mio amico e del figlio. Sono certo che questo episodio vergognoso fortificherà il ragazzo e lo renderà domani un uomo più forte».

«Lo sport, specialmente a livello giovanile – scrive il vicesindaco Fabrizio Rossi -, deve rappresentare un momento di condivisione all’insegna dei valori della rispettosa rivalità e dell’osservanza di quelle regole etiche e morali che sono le basi della crescita dell’individuo. Quanto accaduto ieri a Siena, con un tesserato minorenne dell’US Grosseto violentemente colpito da un adulto in quella che doveva essere una semplice partita di calcio, rappresenta non solo un fatto gravissimo per il quale chiediamo chiarezza, ma la negazione stessa di questi valori che, troppo spesso, sono solo enunciati a parole e mai messi effettivamente in pratica».

«Un’aggressione ripugnante che deve trovare la nostra più ferma condanna e che deve farci riflettere su quanto nella nostra società odio e violenza siano sempre pronti ad affiorare, anche nei contesti apparentemente più sani. Al giovane grifone gli auguri per un percorso di guarigione veloce e senza conseguenze e l’invito a non perdere fiducia verso il prossimo e verso lo sport, a tutta la sua famiglia la nostra convinta solidarietà. L’auspicio di tutti è che ogni responsabilità venga tempestivamente accertata e che si torni a parlare di sport esclusivamente per la gioia e la passione che genera».

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