Venator, mercoledì la decisione del Tar | MaremmaOggi Skip to content

Venator, mercoledì la decisione del Tar

Il sindaco di Follonica Benini: «È indispensabile per il nostro territorio pensare al futuro della Venator». Attesa per la pronuncia sulla sospensiva relativa alla cava di Montioni
La Venator e la piana (foto Marco Stefanini)
La piana del Casone

FOLLONICA. Nuova puntata per i “gessi rossi” della Venator. Domai è atteso il ricorso al Tar della Toscana in merito alla richiesta di sospensione della diffida relativa alla cava di Montioni, a seguito del ricorso presentato da Sepin e da Venator, e la decisione potrebbe innescare a cascata altre problematiche. Sul piatto oltre 400 posti di lavori e redditi per 25 milioni di euro.

Il ruolo della discarica

La cava di Montioni che si trova nel Comune di Follonica ad oggi è bloccata dalla diffida regionale, sulla quale pendono due ricorsi al Tar. E così i “gessi rossi” della Venator, materiale di scarto ottenuto dalla produzione del biossido di titanio, al momento non hanno una destinazione. Sulla gestione dello scarto ci sono varie questioni aperte e sono tuttora in corso delle trattative commerciali per l’individuazione di una discarica disponibile ad accogliere il materiale.

Le parole del sindaco di Follonica Benini

Andrea Benini sindaco di Follonica

Con una nota Andrea Benini, sindaco di Follonica, attende con ansia la decisione del Tar della Toscana.
«Proprio in queste ore si stanno giocando alcune partite fondamentali per il futuro del nostro territorio – spiega il sindaco Benini – sono infatti in corso le trattative commerciali tra Venator ed alcune discariche già attive, presenti sul territorio, per lo stoccaggio del gesso. Nel frattempo, attendiamo l’esito del ricorso presentato al Tar: domani, infatti, sarà deciso sull’eventuale sospensiva. Il polo industriale di Scarlino è strategico il nostro Comune e per i comuni limitrofi: tra dipendenti diretti e indotto, sono circa 400 i lavoratori impiegati. Inoltre l’azienda produce il 30 per cento del Pil provinciale e garantisce circa 25 milioni di stipendi in un anno. Oltretutto le aziende di Scarlino sono fortemente interconnesse tra loro e la crisi sarebbe purtroppo generalizzata. Un vero disastro per il nostro territorio che sull’industria conta molto».

Benini, proprio per questo motivo, chiede all’azienda e alla Regione di fissare degli impegni seri e concreti che possano garantire prospettive economiche e occupazionali.
«È indispensabile avere nel più breve tempo possibile una prospettiva futura per la Venator – conclude Benini – mi auguro che venga trovata una soluzione tampone, così da poter pianificare al meglio il medio e il lungo periodo. Con l’azienda è indispensabile la definizione di un protocollo d’intesa, dove condividere gli obiettivi, le strategie, i siti di conferimento e i progetti concreti, con tempistiche chiare, di riuso del gesso rosso e di riduzione del materiale di scarto.
Questi passi sono indispensabili – conclude – in gioco c’è la serenità di tante famiglie, delle nostre concittadine e dei nostri concittadini».

 

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati