Vecchi, con pochi figli, redditi bassi: l'università studia la Maremma Skip to content

Vecchi, con pochi figli, redditi bassi: l’università studia la Maremma

La Provincia incarica università Bicocca di Milano e ingegneria di Pisa di fare un’analisi complessiva del territorio. Per far ripartire lo sviluppo
Due università studiano la Maremma. Da sinistra: Leonardo Marras, Tomaso Pompili, Francesco Limatola, Valerio Cutini, Simone Rusci
Due università studiano la Maremma. Da sinistra: Leonardo Marras, Tomaso Pompili, Francesco Limatola, Valerio Cutini, Simone Rusci

GROSSETO. In Maremma si fanno pochi figli, la popolazione invecchia, i redditi sono bassi: le criticità sono tante. Per questo la Provincia di Grosseto ha sottoscritto una convenzione con il dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell’università Milano Bicocca e con il dipartimento di ingegneria dell’università di Pisa (Destec) per la redazione di uno studio di analisi e interpretazione territoriale finalizzato a fornire un quadro conoscitivo aggiornato, a servizio delle future strategie di sviluppo.

Se n’è parlato a palazzo Aldobrandeschi, alla presenza del presidente della Provincia, Francesco Limatola e dell’assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana, Leonardo Marras, nel corso della quale sono intervenuti Tomaso Pompili, economista dell’università di Milano Bicocca; Valerio Cutini, urbanista dell’università di Pisa e Simone Rusci, urbanista dell’università di Pisa.

Limatola: «Scelte strategiche basate su un quadro conoscitivo rigoroso»

«Vogliamo che le scelte strategiche per il futuro della provincia di Grosseto siano supportate da un’indagine conoscitiva approfondita e rigorosa, condotta dagli esperti delle due università coinvolte, – afferma il presidente della Provincia, Francesco Limatola – per restituire un quadro aggiornato dello stato dell’arte che rappresenta un elemento indispensabile per programmare e mettere pienamente a frutto tutto il potenziale di questo territorio».

«Il territorio provinciale presenta criticità evidenti come l’invecchiamento della popolazione, il basso tasso di natalità, la perdita di popolazione residente, e un reddito pro capite basso, quindi, abbiamo bisogno di programmare per invertire certi trend, e di farlo subito, con il supporto di uno studio scientifico che ci consenta di sperimentare anche eventuali nuove strade».

«Sarà uno studio pronto all’uso, operativo che restituirà dei risultati entro l’anno fornendo un documento finale di indirizzo, con indicazioni di azioni prioritarie e fattibili».

«Lo sviluppo non può che essere multisettoriale, coinvolgeremo pertanto in questo percorso, attraverso l’organizzazione di incontri, le associazioni di categoria, gli imprenditori, i cittadini e più in generale tutti quei soggetti che possono concorrere a diverso titolo alla crescita futura della provincia di Grosseto».

Marras: «Lo sviluppo deve avere basi solide»

«Saluto con piacere la scelta della Provincia di Grosseto di commissionare questo studio sul territorio – commenta Leonardo Marras, assessore all’economia e al turismo della Regione Toscana – perché, inevitabilmente, lo sviluppo può essere reale e duraturo solo se fondato su basi solide».

«Serve costruire una visione della provincia grossetana del futuro per offrire ad imprese e operatori economici buone ragioni per restare, tornare o arrivare, per investire qui. Questo porterà con sé un rafforzamento, immancabile, dei servizi ed una maggiore coesione sociale».

«Non sarà una strada breve, ma sicuramente importante per migliorare ancora di più capacità di attrazione e qualità della vita della nostra provincia».

Strategie per il futuro della Maremma

Lo studio, che è nella sua fase di avvio, si concluderà entro l’anno, prenderà in considerazione la struttura economica e le componenti infrastrutturali del territorio per individuare gli ambiti di innovazione e le pratiche emergenti e di contro scardinare alcune letture diffuse ma non più aderenti alla realtà provinciale.

I principali obiettivi saranno l’individuazione di strategie tese ad incrementare la competitività produttiva e residenziale tenendo conto delle caratteristiche della provincia nel suo insieme e delle diverse vocazioni delle sub-aree; la promozione dei distretti produttivi esistenti e l’accelerazione dello sviluppo di quelli in fase di costituzione con il conseguente aumento dei livelli occupazionali; per raggiungere questi obiettivi la selezione dei meccanismi di cooperazione fra stakeholders pubblici e privati interni al territorio; infine definire iniziative che favoriscano una nuova immagine esterna del territorio provinciale.

I documenti che saranno prodotti al termine dell’indagine sono due: uno di lettura e analisi dei tratti caratteristici del sistema territoriale grossetano, messo anche a confronto con la Toscana, evidenziando punti di forza ed elementi di criticità rispetto alla dotazione di risorse umane, alla  capacità produttiva e alla capacità di competere in termini di servizi e accessibilità (e quindi di attrattività) per imprese e residenti; e un documento di indirizzo delle politiche provinciali con l’indicazione di azioni operative prioritarie fattibili, volte alla valorizzazione sostenibile e governata del patrimonio ambientale, sociale ed economico della provincia di Grosseto.

Riproduzione riservata ©

Condividi su

Articoli correlati