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Ulmi: «Per Grosseto assunzioni di infermieri insufficienti»

Dubbi anche sulla riduzione dei posti letto per pazienti non Covid e preoccupazione per la qualità dell’assistenza sanitaria
Andrea Ulmi, consigliere regionale della Lega

GROSSETO. «Le assunzioni di infermieri destinati all’area Grossetana non bastano per i bisogni di assistenza dei cittadini, soprattutto a confronto con l’area aretina. Né convincono le spiegazioni del direttore genarle dell’Asl Sudest, Antonio D’Urso, in proposito».

Il consigliere regionale della Lega, Andrea Ulmi, commenta così la risposta del dg alla lettera che gli aveva inviato insieme al sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, all’indomani della notizia delle assunzioni di personale infermieristico e tecnico.

«Il direttore – sostiene Ulmi- ha inviato una tabella con gli organici e gli indicatori gestionali che, però, propone numeri relativi alle intere aree provinciali e non collegate alle varie strutture ospedaliere e sanitarie locali Mi domando anche perché al Misericordia, per sostenere 58 posti di area medica e 8 di terapia intensiva Covid si registri più che un dimezzamento dei posti letto in chirurgia, che dai 120 del 2020 è passato agli attuali 46, cui si aggiungono 6 di day hospital. Mi pare evidente che la pressione sull’ospedale è molto forte a a farne le spese sono i pazienti non Covid».

Distribuzione delle risorse squilibrata

«L’evidente squilibrio di assunzioni tra Arezzo e Grosseto – aggiunge Ulmi  – non si può giustificare sempre con il maggior numero di abitanti, perché se valesse questa teoria dovremmo pretendere un rafforzamento estivo degli ospedali maremmani con una task force di operatori sanitari a scapito di altri territori, che registrano un minor flusso turistico estivo.

Mi domando se il numero di assunzioni comporti un effettivo rafforzamento della struttura oppure se, ad esempio, sul territorio le risorse siano mal distribuite rispetto alle necessità dell’ospedale Misericordia. Dunque, se la distribuzione è corretta, perché all’ospedale San Donato di Arezzo non si sono tagliati servizi, mentre all’ospedale di Grosseto sì? Le nuove assunzioni sono servite più per le Usca, per gli hub vaccinali e per implementare gli infermieri di famiglia, ma di fatto non per garantire la stessa efficienza dell’ospedale provinciale. Da qui anche la mancata realizzazione di bolle Covid in provincia».

Servono bolle Covid anche negli altri ospedali

«L’assessore Bezzini, sentito il direttore generale D’Urso – continua Ulmi – ha parlato solo di previsione di cure intermedie Covid a Casteldelpiano e Pitigliano, ricevendo rassicurazione che l’hub del Misericordia non è sotto pressione. Anche se su questo punto, dalle informazioni raccolte, ho più di una perplessità.

Dal nuovo direttore generale Gelli, invece, ho avuto rassicurazioni sul fatto che la chirurgia oncologica e le cure oncologiche di fascia A, che devono essere effettuate entro 30 giorni, vedranno rispettati i tempi e mi ha invitato a segnalare se ciò non dovesse accadere. È evidente che così la sanità grossetana non può andare avanti e che, nonostante le rassicurazioni, c’è bisogno di un intervento ben più forte di quanto espresso a parole», conclude Ulmi.

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