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Tutta Castiglione ai funerali del ventenne

Tanta la commozione e l’incredulità per una morte che lascia troppe domande. La riflessione del nostro Giancarlo Mallarini

CASTIGLIONE DELLA PESCAIA. Tutto il paese si è stretto intorno ai familiari e agli amici del giovane che si è tolto la vita due giorni fa, ha voluto dare loro conforto e affetto.

I funerali si sono svolti oggi pomeriggio, 18 agosto, dalle 16.30, nel salone San Francesco della chiesa Santa Maria Goretti, ma già dalla tarda serata di ieri, tutta la comunità era salita all’obitorio cittadino, dove era stato composto il corpo.

La giornata grigia e carica di pioggia ha fatto da sfondo al dolore che opprimeva i cuori di tutti, ancora increduli per un gesto che ha lasciato senza parole.

La verità, forse, è nascosta nelle parole affidate a un biglietto che il ragazzo ha lasciato alla famiglia. Ma questo non è il momento delle domande, solo del raccoglimento e del dolore. 

Quello che sale dalle parole del nostro Giancarlo Mallarini, che ha affidato una profonda riflessione alla sua delicata penna.

Poche, intense, righe che  MaremmaOggi vuole condividere con i propri lettori.

Eccole:

«Ti ho conosciuto all’improvviso, non avrei voluto farlo. Una notizia che scuoia, spezza le speranze per il futuro, incupisce il presente. Non ho molto da dirti, ma ti chiedo un favore: non ci perdonare, mai.

Sei nato nel pianeta sbagliato, nella costellazione dove le illusioni vengono crocefisse, dove gli abitanti fingono bontà ma generano violenza. Non ci perdonare, mai. Chiederti scusa adesso è blasfemo. Avremmo dovuto farlo quando eri vivo, quando chiedevi comprensione, quando ci tendevi la mano. Non lo abbiamo fatto per indifferenza, cattiveria, egoismo e cinismo. Non lo abbiamo fatto.

Non ci perdonare, mai. Perché chi vuole essere cieco, sordo e al di sopra di qualsiasi cosa non lo merita. Anzi, non ti merita.

Non ci perdonare, mai. Anche se lo desideri, e tu lo desideri, non lo fare. Non siamo creature meritevoli, uccidiamo tutte le persone in grado di seminare pace e uguaglianza, predichiamo il verbo della pace senza conoscerne il reale significato, vaghiamo in questo globo senza meta disprezzandoci a vicenda. Siamo colpevoli e i colpevoli vanno puniti. Non ci perdonare, mai. È la tua sentenza».

Giancarlo Mallarini

 

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