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Trovano uno scheletro umano in una grotta

Un curatore d’arte contemporanea e un aspirante archeologo novelli Indiana Jones: il teschio e le ossa sono stati consegnati ai carabinieri. Nessuno sapeva dell’esistenza di quell’anfratto
Ritrovamento del teschio nella grotta
Il teschio trovato nella grotta. In alto a destra, Giacomo Mancini e sotto i carabinieri

ORBETELLO. Un curatore d’arte ed appassionato di storia della Maremma e un apprendista archeologo sono i protagonisti dell’avventura degna di un film di Indiana Jones: perché domenica 28 agosto, durante una passeggiata ad Ansedonia, hanno scoperto prima una grotta di grandi dimensioni,  poi il mistero che racchiudeva. Un teschio umano e qualche osso.

Una scoperta mai fatta prima

Carlo Maria Pratis  è co fondatore di Hypermaremma, il progetto di arte contemporanea che sta invadendo la Maremma con installazioni di arte contemporanea. Era insieme a Giacomo Mancini, aspirante archeologo, a fare una passeggiata vicino alla Tagliata, a pochi passi dall’area archeologica di Cosa. «Dall’Aurelia avevamo visto questo casale abbandonato molto bello – racconta Patris – che gli studiosi di storia locale affermano sia infestato dagli spiriti.

Credenza o meno, abbiamo deciso di andare a fare una passeggiata in quella zona e ci siamo addentrati nella macchia». 

Durante la passeggiata, i due amici hanno visto un anfratto strettissimo, ma dal quale si riusciva a passare e hanno deciso di avventurarsi. «È stato Giacomo a insistere – aggiunge Patris – ed ha avuto ragione: una volta dentro, non riuscivamo a credere ai nostri occhi. Ci siamo ritrovato in una grotta enorme, nella quale possono stare comode, in piedi, anche trenta persone. Era completamente al buio e con le sole luci del cellulare non riuscivamo a vedere nulla, quindi ci siamo tornati il giorno successivo con le torce».

Di quella grotta, nessuno conosceva l’esistenza. E se questo è il primo mistero, è facile immaginarsi quanto sia stato lo stupore nello scoprire che nella grotta c’era anche uno scheletro

Un teschio nascosto nell’anfratto

Non potevano credere ai loro occhi. In fondo alla grotta, Carlo e Giacomo hanno visto degli oggetti seminascosti, in un angolo. Come se fossero stati messi apposta in una zona difficilmente visibile. «Ci siamo avvicinati e abbiamo trovato questi oggetti – dice ancora Carlo Patris – lì per lì non avevamo fatto caso che si trattasse di un teschio, ci sembrava un coccio. Lo abbiamo preso e lo abbiamo portato a Cosa. Lì ci hanno detto che si trattava di un teschio, quindi abbiamo chiamato i carabinieri e glielo abbiamo consegnato». 

Il teschio trovato nella grotta
Il teschio trovato nella grotta

D’accordo con la procura di Grosseto, i carabinieri faranno analizzare i resti trovati nella grotta anche alla Sovrintendenza, per stabilire l’epoca alla quale risalgono. «A prima vista non ci sembrava un reperto archeologico – dice l’esperto di arte contemporanea – forse potrebbe appartenere a qualcuno morto nel periodo del brigantaggio. Ma non possiamo azzardare ipotesi. Vero è che qui vicino c’è l’insediamento di Cosa. Potrebbe anche trattarsi di una necropoli». 

I carabinieri forestali sono stati a fare un sopralluogo alla grotta che si trova poco lontana dagli allevamenti di pesca di Ansedonia. In una zona ricca di storia e anche di leggende, in una lingia di terra incolta che – è evidente – ha ancora tantissimo da rivelare. 

 

 

 

 

 

Autore

  • Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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