GAVORRANO. C’è una bambina, che da 15 anni riposa nel piccolo cimitero di Ravi. È morta a 5 anni e, anche se dopo tutti questi anni non c’è ancora alcuna consolazione per i suoi genitori e per i suoi parenti, la possibilità di andare a portarle un fiore e pregare sulla sua tomba, parlarle e coccolarla, è l’unico modo per continuare a mostrarle amore.
«Ma quello che manca – scrive il padre della bambina – è il rispetto per i defunti. Il cimitero è abbandonato a se stesso, è nel degrado più totale. Sono anni che protestiamo, ma nessuno è intervenuto».
Tombe ricoperte di piante e intonaco che cade
Non è solo quella del babbo della piccola ad alzarsi a Ravi. È un coro di proteste, quello che riguarda il piccolo cimitero, dove negli anni la vegetazione ha coperto le lapidi, dove le grondaie sono cadute per terra e l’acqua – quando piove – scorre sui loculi. Dove l’impianto di illuminazione è guasto e ne funziona soltanto metà.
«La luce la paghiamo sempre, quando arrivano i bollettini del Comune – dicono alcuni residenti nel borgo – ma l’illuminazione è guasta e le tombe restano al buio. Noi ci siamo arrangiati con i lumini a batteria, ma non è giusto pagare per un servizio e non poterlo utilizzare».
Le famiglie che hanno i propri cari sepolti nel piccolo cimitero di Ravi non ne fanno una questione di spesa, ma di rispetto.
«Per noi è una questione di principio – dicono – siamo stufi. Il degrado del camposanto lo abbiamo segnalato decine di volte. Ormai non ci rispondono nemmeno più al telefono o via email. È cambiato il direttore, in Comune, ma l’orchestra è rimasta la stessa. L’amministrazione deve intervenire».
I parenti dei defunti chiedono che venga fatta un po’ di manutenzione: tagliare la vegetazione e portare via gli sfalci, sistemare l’illuminazione, dare un’imbiancata alle pareti. «Non chiediamo la luna – dicono – vogliamo solo che i nostri cari riposino nel decoro».
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