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Tirrenica, Breda: basta parole al vento «Il progetto c’è»

Il presidente della Camera di Commercio: «Riaprire un dibattito in questo momento rischia di riportarci indietro di altri cinquanta anni»
Tirrenica: l'Aurelia all'altezza dei campeggi e Riccardo Breda
Tirrenica: l’Aurelia all’altezza dei campeggi e Riccardo Breda

GROSSETO. Tutti spendono ancora parole sulla Tirrenica, ma il progetto c’è già e non c’è più nulla da discutere. Non c’è più nulla da concordare, solo da fare gli appalti e far iniziare i lavori.

Il presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno, Riccardo Breda, interviene in merito alle ultime dichiarazioni che rimettono in discussione le modalità di realizzazione del Corridoio tirrenico.

Una posizione che invece per l’ente camerale deve restare ferma al tracciato definito e condiviso nell’ottobre 2019 in occasione della manifestazione “Sì, Grosseto va avanti”, frutto di un tavolo per lo sviluppo che riunì tutte le istituzioni locali, le associazioni di categoria, i sindacati e le associazioni ambientaliste, con l’ente camerale come capofila.

Magari c’è da capire come mai, con un tracciato condiviso 4 anni fa, da allora non sia stato fatto nulla. Neppure è stato nominato il commissario, come invece è avvenuto per la Grosseto-Siena.

Con la Tirrenica gli anni passano come i giorni sul calendario.

Breda: «C’è una posizione condivisa dal 2019»

«Di fronte alle notizie di questi giorni, la Camera di commercio – dichiara il presidente Riccardo Breda – sente la necessità di ribadire che la posizione del mondo economico, delle istituzioni e della rappresentanza dei lavoratori è ferma a quanto deciso in maniera compatta e unanime nella manifestazione dell’ottobre 2019».

«Una posizione favorevole alla realizzazione del Corridoio tirrenico che fu condivisa da tutte le istituzioni locali, dai Comuni alla Provincia (all’epoca presieduta dall’attuale sindaco di Grosseto, Antonfrancesco Vivarelli Colonna) fino alla Regione con l’allora presidente Enrico Rossi, e le associazioni ambientaliste e delle vittime della strada».

«Da quella data abbiamo assistito a un susseguirsi di disponibilità e al passaggio di competenze da Sat a Anas, con una certezza: l’accordo su un certo tipo di tracciato. E a quella posizione noi rimaniamo».

La Camera di Commercio: mantenere i patti

La Camera di commercio chiede ora di mantenere fede a quel patto condiviso.

«Il Corridoio tirrenico – ricorda Breda – è un’infrastruttura che serve al nostro territorio, sia sul profilo della sicurezza stradale che dei collegamenti necessari alla competitività economica e della qualità della vita. Ciò che non serve è riaprire l’ennesimo estenuante e inutile dibattito sul tipo di tracciato da realizzare: comportarsi diversamente significa fare il gioco dei soliti detrattori, continuare con il consueto immobilismo e condannare questo territorio a recitare ancora una parte da Cenerentola».

Breda: «Basta dibattito, non ci stiamo più»

«Non ci prestiamo a queste manovre, perché il territorio si è già espresso chiaramente. Ora serve piuttosto una tempistica certa sull’avvio dei cantieri».

Il presidente della Camera di commercio della Maremma e del Tirreno ricorda anche l’impegno preso solo pochi giorni fa dal presidente della Regione, Eugenio Giani, in occasione dell’incontro svolto proprio in Camera di Commercio che metteva a disposizione 100 milioni di euro recuperati dai fondi FSC per la realizzazione del tratto che va da Ansedonia al confine con il Lazio.

«Siamo in attesa che Giani istituisca una cabina di regia con la Camera di commercio e le istituzioni locali per arrivare all’approvazione del progetto esecutivo del Corridoio tirrenico».

L’appello ai parlamentari

Breda rivolge un appello anche ai parlamentari maremmani: «Invitiamo i deputati Rossi e Simiani e la senatrice Petrucci a proseguire il loro lavoro con lo stesso impegno che hanno dimostrato fino ad oggi, rimanendo coesi a dispetto delle appartenenze politiche ma per un bene maggiore, quello del territorio che stanno rappresentando».

«Fino ad oggi questa unità non è mancata, anzi adesso deve essere ancora più forte perché sono chiamati ad individuare nella prossima legge finanziaria le risorse necessarie a far partire i cantieri. Con il passaggio delle competenze ad Anas, il progetto del Corridoio Tirrenico è definito. Altrimenti, riaprire un dibattito in questo momento rischia di riportarci indietro di altri cinquanta anni». 

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