GROSSETO. Le suonava insistentemente il telefono. Quando ha risposto, le si è gelato il sangue: «Sua figlia è in stato di fermo in caserma». Qualche attimo di sbandamento, di terrore: «Deve pagare per l’avvocato, altrimenti l’arrestano».
Ma la doccia gelata, per fortuna, si è subito intiepidita: la donna aveva infatti parlato poco prima con la figlia, che stava rientrando dalle vacanze. Era in auto con il marito, non lontana da Grosseto, ma nemmeno così vicina da essere già in caserma in stato di fermo.
Tenuta al telefono mentre arriva il complice a prendere i soldi
Il sistema, purtroppo, pare essere stato collaudato in diverse altre zone d’Italia e ora, dopo la truffa del falso incidente o quella, più recente, del messaggio inviato a ignari genitori per chiedere soldi per acquistare un altro cellulare, c’è quella del falso fermo di polizia.
Che è arrivata anche a Grosseto.
Mentre un truffatore telefona a casa per avvisare che il figlio o la figlia è stato arrestato, il complice si presenta alla porta di casa per farsi consegnare i soldi. Per tutto il tempo, la vittima del raggiro viene tenuta al telefono, in modo che non possa chiamare nessun altro: né il figlio, né le forze dell’ordine per sincerarsi della notizia appena ricevuta.
I consigli di carabinieri e polizia, anche in questo caso, sono gli stessi di sempre: non consegnare soldi a nessuno. Nessun carabiniere, nessun poliziotto, nessun avvocato si presenta a casa delle persone per farsi dare contanti o gioielli. Bisogna invece avvisare immediatamente le forze dell’ordine.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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