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Stefano Margheriti ancora grave, l’affetto del mondo del cavallo

Ancora gravi le condizioni di salute di Stefano Margheriti, il cavaliere follonichese che sabato 9 è caduto da cavallo. Le testimonianze di chi lo conosce. Barbara Lovatelli: «Per me è come un quarto figlio»
Stefano Margheriti durante una gara

FOLLONICA. È successo nella giornata di sabato 9 maggio, durante la seconda tappa della gara di salto a ostacoli del Longines Versilia Horse Show by Giorgio Armani, il 39enne Stefano Margheriti, cavaliere follonichese di fama internazionale, si è accasciato sul suo cavallo, Delirio delle Sementarecce, qualche istante prima dell’ultimo salto, per poi cadere a terra, inerme.

E le sue condizioni permangono molto serie.

Stefano Margheriti ha disputato, nella sua carriera agonistica, gare in otto categorie differenti, conquistando 63 primi posti, 13 secondi e 3 terzi.

Quella di sabato 9 era la seconda tappa della categoria professionisti. 

La caduta e il coma

Stefano Margheriti in sella a Delirio delle Sementarecce
Stefano Margheriti in sella a Delirio delle Sementarecce

Non è stata colpa del cavallo, neanche uno sbaglio, nel percorso di salto a ostacoli da 1,45 metri, che Stefano Margheriti stava svolgendo in modo eccellente. Uno svenimento, forse, un mancamento che è stato quasi fatale. Si è accasciato improvvisamente sul cavallo pochi attimi prima di concludere il percorso. Poi la caduta.

Immediatamente sono arrivati i soccorsi che, constatando le gravi condizioni di salute, hanno trasferito il cavaliere in ospedale. Stefano Margheriti è andato in coma e ancora non si è svegliato. Forse un’ischemia, dovuta a un precedente trauma cranico avvenuto durante una caduta giorni addietro. Pure il cap protettivo si era aperto.

Gravi, dunque, permangono le condizioni di salute di Margheriti. In queste ore i medici dell’ospedale di Viareggio stanno effettuando i controlli necessari, tra cui una risonanza magnetica per verificare la causa e che può dare indicazioni precise sulla gravità della situazione.

Il cavallo di Margheriti

Stefano Margheriti su Delirio delle Sementarecce
Stefano Margheriti su Delirio delle Sementarecce

Delirio delle Sementarecce, nato nell’allevamento Mencarelli di Luca Mencarelli, figlio del celebre sellaio grossetano che creava scafarde eccezionali apprezzate in tutta Italia, vanta origini di prestigio. Un sella italiano di 11 anni, nato dalla madre Tiamo, figlia di Concorde, e dal padre Kapitol d’Argonne.

«Il cavallo è un esemplare eccezionale, prima di proprietà di Emilio Bicocchi poi passato a Stefano – racconta Luca Mencarelli -. Un cavallo con cui Margheriti aveva già vinto Gran Premi, l’ultimo quello disputato all’Arezzo Equestria Centre nel mese di aprile, con cui si era aggiudicato un meritatissimo terzo posto. Un cavaliere esperto, la caduta deve essere stata dovuta a qualcosa di precedente, perché fino a quel momento né il cavallo né Margheriti avevano commesso neanche un solo errore».

A testimoniare la forte intesa tra Margheriti e il suo cavallo è stata la reazione di Delirio alla caduta del cavaliere.

«Quando Stefano è caduto, il cavallo si è comportato in modo esemplare. Come a fare capire quali fossero le intenzioni del suo cavaliere, Delirio ha puntato dritto verso l’ultimo salto e da solo ha terminato il percorso. Un gesto, sinonimo della grande intesa tra i due».

Un percorso eccellente, finito in tragedia. L’ipotesi di un errore tecnico durante il percorso sembra essere scartata. L’attenzione si sposta su una possibile causa esterna alla dinamica del salto, con l’ipotesi di un malore improvviso del cavaliere.

Tutti coloro che conoscono Stefano si stringono intorno a lui e pregano per il verificarsi di un repentino miglioramento.

Pasquale Colella è stato il maniscalco di Bicocchi e Margheriti

Pasquale Colella al momento della notizia dell’incidente era di servizio al centro ippico Punta Ala dove, in quelle stesse ore, si stava disputando il Campionato Maremmano di salto a ostacoli

Pasquale Colella durante una dimostrazione di mascalcia alla fiera di Travale
Pasquale Colella durante una dimostrazione di mascalcia alla fiera di Travale

Colella ha iniziato a ferrare presto, fin da bambino ha sempre seguito gli insegnamenti del padre, Egidio Colella, maresciallo dell’esercito e istruttore della scuola di mascalcia militare di Pinerolo e del Cemivet, il centro militare e veterinario di Grosseto. Pasquale è nato già con i chiodi in tasca e l’incudine al suo fianco, grazie alle grandi competenze paterne è riuscito a apprendere il mestiere vivendolo in casa e affinando le tecniche con studi approfonditi e l’esperienza sul campo.

Maniscalco di cavalieri di fama nazionale e internazionale, Pasquale conosce Stefano Margheriti fin da giovane:

«Abbiamo la stessa età, siamo cresciuti insieme – ci racconta il maniscalco Colella -. Quando ero giovane, andavo con mio padre a ferrare i cavalli da lui.  La passione per i cavalli gliela ha trasmessa il suo nonno Ivo, amico di mio padre. Partito inizialmente da un semplice pezzo di terra, Ivo aveva costruito paddock e scuderia, teneva i cavalli a retta e noi andavamo a ferrarli. Il primo cavallo di Stefano, fu un appaloosa regalato dal nonno».

«La passione di Stefano nasce da lì – continua -, dal vivere a contatto con la natura e i cavalli, inoltre, a cinque minuti da casa sua abitava il padre di Bicocchi, Giuseppe, e Margheriti iniziò a prendere lezioni da lui passando ai cavalli da salto. Mi ricordo che arrivava a lezione direttamente in sella. Una carriera agonistica iniziata prestissimo, una vita dedicata all’equitazione».

Sorridente, simpatico, sensibile, così lo descrive Colella

«Un ragazzo che ama il contatto con le persone, non gli manca mai la battuta che lo rende simpatico a tutti – conclude -. Mi auguro che possa rimettersi presto, così che, tra una risata e uno scherzo, possiamo rivederlo presto in sella per correre verso la prossima vittoria».

Bicocchi: «Montiamo sempre insieme»

Emilio Bicocchi in questi giorni è stato a trovarlo. Presente al Longines Versilia Horse Show ha visto la caduta in diretta ed è rimasto vicino alla famiglia. Una caduta di cui ancora oggi non si riesce a comprenderne la motivazione.

Emilio Bicocchi su Divina
Emilio Bicocchi su Divina

«Ha sempre montato con me – dice Bicocchi -. Un cavaliere esperto a cui non manca niente. È ancora in terapia intensiva. Aspettiamo con ansia l’esito della risonanza così che si possa almeno cercare di capire il perché dello svenimento». 

Barbara Lovatelli: «Per me è un quarto figlio»

La madre di Emilio Bicocchi, Barbara Lovatelli, ricorda qualche momento dell’infanzia e l’adolescenza di Stefano, svelando un legame affettivo profondo e aneddoti inediti.

«Gentilissimo e educatissimo» così Barbara Lovatelli descrive Stefano Margheriti, rievocando con affetto i primi anni del giovane talento. Un legame che va oltre il semplice rapporto allievo-maestro, nato quando Stefano muoveva i primi passi nel mondo dell’equitazione sotto la guida di Giuseppe Bicocchi, marito di Barbara, per poi seguire Emilio nel suo percorso professionale.

«All’inizio Stefano montava con mio marito, poi quando Emilio si è messo in proprio lo ha seguito. Margheriti ha il suo centro ippico a Follonica, al podere Gorello, è un ragazzo in gamba e per me è come un quarto figlio, lo conosco da quando era un bambino». 

Un legame che si è consolidato nel tempo

«Mi ricordo che all’inizio lo portavano a lezione i genitori, poi, una volta cresciuto e presa dimestichezza con i cavalli, arrivava da solo, direttamente in sella. Attraversava anche il fiume che separa le nostre proprietà».

Un aneddoto che dice molto della determinazione con cui Stefano ha seguito da sempre la sua passione.

Le parole di Barbara Lovatelli offrono uno sguardo intimo e affettuoso sulla figura di Stefano Margheriti, tratteggiandolo come un ragazzo educato, con un profondo amore per l’equitazione e obiettivi ben precisi da perseguire, cresciuto sotto l’ala protettiva della famiglia Bicocchi.

Un legame che ancora oggi traspare nelle parole cariche di stima e affetto di tutta la famiglia Bicocchi. 

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  • Collaboratrice di MaremmaOggi.Nel giornalismo non esistono sabati né domeniche, non c'è orario e neppure luogo. C'è passione, c'è talento. Il mio lavoro è il mio sorriso. Da sempre curiosa, amo il sapere: più apprendo più vorrei conoscere. Determinata o testarda? Dipende. Vivo di sogni e li realizzo tutti.

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