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Niente ferie alla Asl, scatta lo stato di agitazione

Il 10 marzo, la Rsu aziendale ha organizzato un picchetto di lavoratori davanti al centro direzionale di Siena e agli ospedali di Grosseto e di Arezzo
L'ospedale di Grosseto

GROSSETO. Ferie negate, assunzioni non fatte, promesse non mantenute. La direzione della Asl sudest non rispetta i diritti dei lavoratori non risponde alle numerose segnalazioni di carenze e disagi che arrivano dai sindacati.

Dunque la Rsu aziendale riparte con lo stato di agitazione, già proclamato a dicembre e sospeso per le necessità legate all’emergenza pandemica. Per giovedì 10 marzo, ha organizzato un nuovo presidio davanti agli ospedali di Grosseto e Arezzo, nonché del centro direzionale di Siena, con un  collegamento in videoconferenza tra le tre sedi.

Lavoratori che non fanno ferie da un anno

La richiesta più pressante è quella di dare seguito alle assunzioni di personale sanitario e amministrativo, la maggior parte (per il personale sanitario e tecnico) già deliberate ma non effettuate, poiché i lavoratori sono in sofferenza, non hanno potuto godere delle ferie, «alcuni da oltre un anno», dice Salvatore Gallotta segretario provinciale della Funzione pubblica della Cgil che sostiene lo stato di agitazione come Fp Cgil Asl sudest.

«Sono inoltre stati tagliati servizi – aggiunge Gallotta – alcuni anche pochi giorni fa e tutto questo va a detrimento della qualità dell’assistenza sanitaria per i cittadini».

La misura è colma 

Si è arrivati, quindi a un punto di non ritorno, secondo la Rsu aziendale, che dettaglia le motivazioni dell’agitazione in un volantino. «I lavoratori e le lavoratrici della Asl sudest – scrive la Rsu – hanno dimostrato grande senso di responsabilità nel farsi carico dei bisogno della popolazione, malgrado la mancanza cronica di personale, la richiesta di nuove prestazione legate al Covid e l’apertura di nuovi servizi. Ora la misura è colma e dipendenti sono stanchi, provati», si legge nel volantino.

«L’assistenza è stata garantita grazie a ore di straordinario, al ricorso alle prestazioni aggiuntive, alla mancata fruizione di ferie e alla rinuncia ad una vita provata e familiare.

La Asl nega l’esistenza del problema

Alle nostre proteste, l’Azienda risponde che si tratta di una nostra percezione e nega l’esistenza di un problema. abbiamo preteso che ci fossero forniti i dati relativi alla dotazione organica del personale per aprire un confronto serio, ma ad oggi nessuna risposta è pervenuta dalla Asl

A tutto questo si aggiunge l’attesa del rinnovo contrattuale che arriva giù in ritardo rispetto al triennio 2019-2021, che dovrebbe valorizzare le risorse, riconoscere il giusto merito, non solo quello svolto nell’emergenza pandemica, ma come investimento futuro nella sanità collettiva in vista di una profonda riorganizzazione nella quale occorre investire nelle competenze di professionisti e operatori sanitari», conclude la Rsu invitando i lavoratori a manifestare il 10 marzo.

 

Autore

  • Lina Senserini

    Redattrice di MaremmaOggi. Laurea in Lettere moderne, giornalista dal 1995. Dopo 20 anni di ufficio stampa e altre esperienze nel campo dell’informazione, sono tornata alle "origini" prima sulla carta stampata, poi sulle pagine di MaremmaOggi. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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