Stalking e vendetta a luci rosse: 6 commercianti nei guai Skip to content

Stalking e vendetta a luci rosse: 6 commercianti nei guai

La lite tra negozianti finisce in Procura: a una donna viene contestato di aver divulgato le foto osé dell’ex amante, a lui di averla sbeffeggiata e offesa insieme agli altri colleghi
La Procura di Grosseto
La Procura di Grosseto

GROSSETO. Ai primi di agosto del 2022, le volanti della polizia erano state costrette a intervenire in centro, per sedare una lite tra commercianti. Lite che sarebbe scoppiata dopo settimane e settimane di offese, minacce, dispetti e chiacchiere, cominciate dopo che una breve relazione tra due dei protagonisti si è conclusa.

Sembra di essere nel celebre “campiello” di Goldoni, a leggere l’avviso di fine indagine firmato dal sostituto procuratore Federico Falco. Ma in quelle 9 pagine, non si parla degli amori, delle risse, delle vanità, degli scherzi dei commercianti della piazza, bensì dei reati che avrebbero commesso per portare avanti una guerra a colpi di dispetti fatti di urla, offese, post più o meno diffamatori tra una commerciante di 43 anni da una parte e cinque suoi colleghi dall’altra.

Tutti indagati e tutti parti offese

Denunce incrociate, quelle che sono state presentate nei mesi scorsi ai carabinieri e che si sono poi trasformate, a seguito delle indagini svolte, in capi d’accusa provvisori. I sei infatti, sono tutti sia indagati che parti offese.

Perché i loro rapporti di cattivo vicinato sarebbero sfociati in atteggiamenti che li avrebbero portati a commettere reati gravi. Stalking, diffamazione, revenge porn le accuse che la procura contesta alla 43enne, difesa dall’avvocata Patrizia Pagano, stalking e lesioni invece, i reati contestati ai cinque commercianti, tre donne e due uomini, assistiti dagli avvocati Roberto Vannetti e Aldo Peronaci.

La porno vendetta

Sono due binari differenti che si intrecciano, quelli sui cui corre la vicenda che vede protagonisti i sei negozianti, cominciata dopo la fine di una breve relazione tra due di loro, la donna di 43 anni e un uomo di 52 anni. Relazione che – una volta finita, si sarebbe trasformata in un incubo per l’uomo, dando il la a tutta la vicenda.

La 43enne avrebbe infatti minacciato di far vedere le foto intime dell’ex amante ai colleghi che avevano i negozi vicini ai loro. Minaccia che si sarebbe poi trasformata in realtà, quando la donna ha mostrato non solo una foto, ma anche un video osé, dei quali era protagonista il cinquantenne, spiegando alle due colleghe che quella sarebbe stata la sua vendetta.

Non contenta di averlo minacciato di pubblicare quelle foto su Internet, la 43enne avrebbe anche lasciato più volte la stampa di quella fotografia senza veli sotto al tergicristallo dell’auto dell’uomo e gli avrebbe anche rigato la carrozzeria delle due auto scrivendo sulla Mercedes la scritta “pig”, che in inglese significa maiale. Così lo chiamava la donna, ogni volta che lo incrociava davanti al suo negozio. Ed essendo uno di fronte all’altro, questo accadeva praticamente ogni giorno.

Offese e minacce incrociate

La donna è stata accusata di stalking anche nei confronti degli altri negozianti, minacciati («io ti amazzo») anche facendo loro il gesto del taglio della gola, offesi, ripetutamente, videoregistrati con il cellulare. Offese e minacce che qualche volta si erano trasformate in post su Facebook riguardanti non solo i colleghi, ma anche le loro attività.

Il sostituto procuratore Federico Falco

Anche nei confronti degli altri commercianti, l’atteggiamento della donna non sarebbe stato differente: «Sei una drogata – avrebbe detto a una sua vicina – sei una donna facile, mafiosa, anche a lui dai la droga?», riferendosi al suo compagno. E ancora: «Lo sanno tutti che sei psicopatica, ti dovrebbero rinchiudere, oltre agli psicofarmaci prendi anche la cosa?».

Atteggiamenti, quelli della donna, che sarebbero stati gli stessi dei cinque commercianti nei suoi confronti: anche loro l’avrebbero offesa e l’avrebbero provocata ogni volta che si incontravano fino ad entrarle nel negozio urlandole: «boooh» per spaventarla o confabulando tra loro, ogni volta che si incontravano, facendole capire che stessero parlando di lei o ancora lanciando mozziconi di sigaretta verso la vetrina del suo negozio.

Litigano e si prendono per i capelli

I toni si erano talmente esasperati che la scorsa estate due commercianti, dopo aver ricevuto una recensione negativa su Internet, si erano presentati nel negozio della 43enne: era scoppiata una lite e alla donna erano stati tirati i capelli e le era stato pestato un piede.

Per questo, due dei cinque commercianti sono accusati anche di lesioni.

Veleno, quello che scorreva nel “campiello” sul quale si affacciano i negozi degli indagati, che probabilmente finirà in un’aula del tribunale quando il pm deciderà se procedere con la richiesta di rinvio a giudizio o meno.

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