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Sindacati sul piede di guerra: «Dal questore nessuna risposta»

Le sigle sindacali attaccano Antonio Mannoni: «I nostri diritti e la contrattazione decentrata spudoratamente violati: non ha mai ascoltato nessuno. Nessun accordo sulla reperibilità in caso di emergenze gravi»
La questura di Grosseto

GROSSETO. Avevano aspettato l’arrivo in questura degli ispettori ministeriali, per poter chiedere loro di intervenire. Ma anche loro si sono rifiutati di incontrare i rappresentanti sindacali dei poliziotti, facendo sapere loro, attraverso il vicario del questore e il capo di gabinetto, che non avevano ricevuto espresso mandato dal Dipartimento. 

È stato l’ennesimo no, a mandare su tutte le furie i sindacati delle poliziotte e dei poliziotti, riuniti nelle sigle sigle Siulp, Sap, Siap, Fsp e Silp Cgil. Per questo, i segretari provinciali hanno sottoscritto un documento e lo hanno inviato alla prefetta di Grosseto Paola Berardino e alla procuratrice capo Maria Navarro. Per metterle al conoscenza del brutto clima che si respira in questura. 

Poliziotti in stato d’agitazione

L’unica volta che in questura non è stato raggiunto l’accordo sulla reperibilità, a guidare la questura di Grosseto c’era Maria Rosaria Maiorino. Ma in quell’occasione, quando saltò l’accordo, la questora convocò d’urgenza un tavolo con i sindacati per trovare una soluzione. «Questa volta invece le cose sono andate diversamente – denunciano i sindacati – il questore Mannoni che con noi non ha mai voluto avere un dialogo, nonostante non si sia trovato l’accordo, non ha battuto ciglio. Se n’è andato in ferie». 

È scontro, orami, tra le sigle sindacali e il numero uno della questura, che a breve dovrebbe lasciare Grosseto. 

Siulp, Sap, Siap, Fps, Silp e Cgil più volte hanno contestato l’atteggiamento del questore che, dalla data del suo insediamento a Grosseto, «non ha mai saputo e voluto creare un rapporto di collaborazione con i sindacati e, di riflesso con tutti i poliziotti che le sigle rappresentano – tuonano i sindacati – Nei numerosi incontri al tavolo delle trattative il questore non ha ritenuto opportuno concertare proposte, pensieri innovativi, suggerimenti provenienti delle parti sociali facendo venire meno il loro ruolo consultivo e dimostrando in tal senso obsolescenza di pensiero».

Accuse pesanti, quelle che i sindacati muovono nei confronti del questore, reo, secondo le parti sociali «di non aver voluto ripristinare lo stato di legalità a fronte delle numerose segnalazioni effettuate dai sindacati, dove l’unica risposta ripetuta nel tempo è stata la formula “laddove possibile”». 

Niente turnazione, zero straordinari: i mille problemi della questura

I poliziotti della questura di Grosseto, scrivono ancora i sindacati alla prefetta e alla procuratrice capo, hanno visto negarsi il diritto al rispetto della turnazione, alla partecipazione allo straordinario programmato, oltre alla mancanza della reperibilità di agenti in quei reparti fondamentali nel momento in cui succede un’emergenza importante. Reperibilità che riguarda infatti il personale della scientifica, della squadra mobile e della digos. 

Il questore di Grosseto Antonio Mannoni
Il questore di Grosseto Antonio Mannoni

«Basti pensare a quello che è successo l’anno scorso – aggiunge Francesco Dragoni, segretario del Siulp – A luglio avevamo tutte le auto di servizio ancora con gli pneumatici invernali. Tutte, tranne una». 

Più volte i sindacati hanno segnalato questi problemi alle segreterie regionali e nazionali e nei casi più gravi alle relazioni sindacali del Ministero dell’Interno ottenendo sempre da Mannoni – dicono –  risposte insoddisfacenti e non risolutive. 

L’ultimo incontro senza il questore

Lo scorso 27 giugno, si è tenuto in questura il consueto incontro tra l’amministrazione e i sindacati della Polizia di Stato sugli orari di servizio, sulla reperibilità e sul riposo compensativo. All’incontro, il questore non era presente. C’era, al suo posto, il vicario

«Abbiamo di nuovo sottolineato – dicono i segretari provinciali dei sindacati Dragoni, Eger, Martelli, Mantovani e Fabbrini – l’atteggiamento dell’amministrazione, che è sempre stata autoritaria e mai autorevole. Per questo non è stato trovato un accordo per l’applicazione della reperibilità pattizia del personale, con l’unico evidente obiettivo di stimolare l’amministrazione ad operare celermente una revisione delle
determinazioni assunte sino a quel momento con conseguente adozione di opportuni correttivi».

I sindacati hanno consegnato un documenti unitario al quale però non c’è stata alcuna risposta.  «Ad oggi quindi – aggiungono – qualsiasi intervento di polizia giudiziaria urgente, che sia grave o importante, in cui sarebbe opportuna e necessaria la presenza qualificata del personale appartenente ad uffici quali polizia scientifica, squadra mobile e digos non può essere fronteggiata con il personale adibito a queste mansioni». 

Un altro aspetto che ha mandato su tutte le furie i sindacati, è stata la notizia dell’arrivo dei nuovi poliziotti, assegnati “alle attività per la prevenzione e repressione dei reati”. «Notizia che non è del tutto vera, perché 5 di loro sono stati assegnati ai servizi ordinari interni», dicono.

Dieci euro di straordinario per servire i cittadini

È sincero il dispiacere del Siulp, il più antico sindacato di polizia, e quello di tutte le altre organizzazioni che hanno firmato il documento. Le relazioni con il questore Mannoni non sono mai state serene. 

E questo, per i poliziotti, oltre che un dispiacere per i rapporti interni alla questura, è un dispiacere per quelli con i cittadini. «Le persone devono affrontare molti problemi -dice Francesco Dragoni, segretario del Siulp – la Polizia di Stato è un’istituzione solida al loro servizio ed è formata da elementi molto validi, professionali e preparati che rischiano la loro vita ogni giorno, a fronte del pagamento di un’ora di straordinario di circa 10 euro. Gli operatori di polizia non sono soliti ricorrere a lagnanze o inutili lamentale, anzi sono grati e onorati di svolgere la loro amata professione».
Ora i poliziotti auspicano una ripresa del dialogo con l’arrivo del nuovo questore previsto a breve, «augurandoci di poter interagire con un’amministrazione aperta al confronto costruttivo, rispettoso degli uomini e delle donne della Polizia di Stato e dei sindacati che li rappresentano».

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