SCANSANO. Arriva la tassa di soggiorno a Scansano. Non c’era mai stata nel comune collinare, la nuova amministrazione ha deciso di introdurla. Peraltro a stagione iniziata.
A prescindere dal merito, c’è stato un inverno intero per pianificarla, ma la delibera di giunta è del 16 maggio, oltre un mese dopo Pasqua.
E all’opposizione la scelta del comune guidato da Maria Bice Ginesi non va giù. I tre consiglieri della lista Francesco Marchi hanno votato contro in consiglio comunale (anche questo il 16 maggio), mentre Gian Carlo Tenerini si è astenuto.
La tassa di soggiorno introdotta è modulata non sulla categoria della struttura ricettiva, ma sul costo a testa della camera. Secondo il seguente schema
- fino a 24,99 euro – 0,50 euro al giorno a persona
- da 25 a 49,99 – 1 euro al giorno a persona
- da 50 a 99,99 – 2 euro al giorno a persona
- oltre 100 euro – 3 euro al giorno a persona
Del resto è l’unica distinzione possibile in un territorio come quello di Scansano che ha un solo albergo (Antico Casale), alcune decine di agriturismi, oltre a numerosi bed&breakfast.
Gli ultimi dati sulle presenze turistiche a Scansano sono del 2018, quindi pre-covid: circa 40mila persone. Il gettito previsto, prudenziale, va da 15 a 18mila euro all’anno. L’idea è di usarli per aprire un ufficio turistico.
Gian Luca Mazzuoli: «Penalizzazione assurda, a stagione iniziata»
Va detto che i due precedenti sindaci avevano scelto di non introdurre la tassa di soggiorno come, peraltro, accade a Magliano e Campagnatico: «Dal punto di vista turistico – dice Gian Luca Mazzuoli, della lista Marchi – siamo un territorio svantaggiato, per quanto bellissimo. Noi non abbiamo il mare, né un’attrazione come le terme di Saturnia. Per questo i due precedenti sindaci, sentite le associazioni e gli operatori, avevano deciso di non introdurla. Era una scelta saggia, inserendola a metà maggio si mettono solo in difficoltà gli agriturismi e le altre strutture ricettive».
C’è anche il giallo della consultazione delle associazioni. «È un errore introdurla adesso che il settore è in ripartenza. Dicono di aver parlato con le associazioni – aggiunge Mazzuoli -. A noi non risulta e non esiste alcun verbale di un incontro. Non hanno chiamato un solo agriturismo, l’hanno inserita e basta. Peraltro a metà maggio: avevano avuto tutto l’inverno. Neppure hanno spiegato come vogliono spendere questi soldi, quali servizi hanno intenzione di dare ai turisti. Vigileremo su come saranno usati i proventi, questo è sicuro».
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