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Sant’Andrea, dove il calcio è un mezzo miracolo

Il segretario Brasini: «Viviamo pane, calcio e salame. Siamo una meravigliosa realtà. Dove le sconfitte non sono un dramma»
Un momento di una partita del Sant'Andrea
Un momento di una partita del Sant’Andrea

SANT’ANDREA. Qui, a sei chilometri da Magliano in Toscana, a meno di 30 da Grosseto, qui, dove gli abitanti si contano sulle mani, qui, dove la campagna sorride e prospera, proprio qui ha le sue radici l’Unione Sportiva Dilettantistica Sant’Andrea militante nel campionato di Promozione, girone C. Facendo una rudimentale, azzardatissima comparazione tra residenti e categoria calcistica, si può considerare questa Promozione almeno come la serie B nazionale.

Accantonando il bizzarro, scherzoso confronto e calandosi nella realtà della società presieduta da Claudio Corsi, imprenditore agricolo del territorio, si capisce benissimo che non si tratta di un miracolo sportivo ma, viceversa, di un impegno costante, intuizioni, lavoro, sacrificio. E capacità di vedere altre l’orizzonte. Il cicerone che apre le porte del sodalizio bianco azzurro si chiama Roberto Brasini, il segretario.

Brasini: «Il Sant’Andrea è una realtà eccezionale»

«Se consideriamo la nostra realtà andando a leggere i nomi dei nostri avversari, possiamo toccare con mano l’eccezionalità, la bellezza della situazione – racconta Brasini – l’obbiettivo primario rimane solamente una salvezza tranquilla, ma essere a due punti dalla zona playoff solleva qualche pensiero stimolante reso ancora più frizzante dal fatto che nel prossimo turno (domenica 3 aprile ndr) saremo in trasferta in casa della capolista Mazzola Valdarbia e da quel risultato dipende molto del nostro futuro. Per adesso ci godiamo il settimo posto legato con 25 punti».

Su che basi si poggia questo cammino?

«Ci vuole partecipazione, sentimento, gioia di fare. Il nostro diamante è la Sagra del baccalà, che quest’anno si svolgerà nella prima quindicina di agosto toccando la 31esima edizione. In quei giorni si capisce l’attaccamento di tutti, si capisce cosa significa amare la società. Poi ci sono tanti piccoli sponsor, che ci danno, con slancio, una grossa mano. Noi siamo questi».

Arriviamo alla rosa, tocchiamo la parte tecnica.

«Il tecnico Michele Cinelli ha sposato completamente il progetto societario, ci crede, ha coraggio, forma i giovani. L’età media dello spogliatoio oscilla sui 23 anni. Siamo veramente orgogliosi di questo, è una chimica che funziona facendo migliorare i singoli e di conseguenza il complesso della squadra. Sono ragazzi della zona, dell’Argentario, qualcuno arriva dal Grosseto grazie alla bella collaborazione che avevamo con la famiglia Ceri. Certamente viviamo una categoria ambita nella nostre zone dove la Promozione si gioca solo a Sant’Andrea e Monterotondo».

Usando parole in libertà cosa significa vivere il Sant’Andrea?

«Pane, calcio e salame. È una meravigliosa realtà. Giovedì si cena tutti insieme, non saremo il top come organizzazione ma sappiamo che si può sbagliare, si può perdere. Quando accade non ci sono drammi o processi per nessuno, ci rialziamo ancora più determinati e fiduciosi di prima. In questa stagione 5 sconfitte consecutive non hanno inciso negativamente, anzi sono state una concreta base di lancio per tutti. Non abbiamo nomi roboanti nello spogliatoio, questa scelta ha determinato un cambiamento radicale. I nostri giovani vanno in campo per vincere, danno sempre l’impressione di essere vivi e vivaci anche se stanno sotto. Mi auguro che la matematica certezza di restare in categoria arrivi presto e spero che altre società di provincia arrivino in Promozione».

 

 

Autore

  • Giancarlo Mallarini

    Collaboratore di MaremmaOggi. Ho viaggiato sulla carta stampata, ho parlato alla radio e alla televisione. Ora ho la fortuna e il privilegio di scrivere online su maremmaoggi.net. Come lavagna uso il cielo. Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma

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