GROSSETO. Perdere Sabina Carucci è stato perdere una parte importantissima della vita di molte persone in città e in provincia. A partire dalle amiche e colleghe, che con la dottoressa morta nella tarda serata di venerdì 19 maggio, hanno condiviso non solo la passione per la medicina, ma anche i sorrisi e le sue gioie.
Il ricordo delle amiche
Difficile trovare le parole per esprimere quello che Sabina ha rappresentato nelle nostre vite. Difficile perché qualsiasi parola sembra insufficiente, non all’altezza, riduttiva.
Piena di entusiasmo, di gioia di vivere, di energia, di voglia di fare.
Ci ha fatto ridere, tanto. E lo ha fatto fino alla fine, non risparmiandoci le sue battute neanche negli ultimi istanti.
È stata compagna di università, amica sincera e vicina. Medico, completamente immersa in una professione che ha amato con tutta se stessa.
È stata madre attenta e premurosa, moglie preziosa e tanto amata.
Sabina è stata tante cose, distinguendosi poi, in modo assolutamente fuori dall’ordinario, negli anni in cui ha vissuto la malattia. Ha lottato in modo tenace, un giorno dopo l’altro. Senza abbattersi mai. Ogni nuovo giorno era per lei una conquista e un’occasione per insegnare a noi che si può essere felici sempre, nonostante le avversità. «Vedi, la vita è bella anche se sei costretta a stare in casa», una delle sue ultime frasi.
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L’ultimo saluto a Sabina, colonna del pronto soccorso
Sono stati tanti gli amici, i colleghi, i pazienti che si sono stretti attorno alla famiglia della dottoressa Carucci: il via vai nella sua abitazione, dove la dottoressa se n’è andata venerdì sera, è incessante.
Lunedì 22 maggio, alle 10.30 nella chiesa di Santa Teresa di Calcutta, saranno celebrati i funerali.
nasce dall’idea di Guido Fiorini e Francesca Gori
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