Anfore e vigne di 80 anni: il vino bio di Ezequiel e Dario | MaremmaOggi Skip to content

Anfore e vigne di 80 anni: il vino bio di Ezequiel e Dario

Giovani e appassionati hanno fondato l’azienda “I Forestieri” e producono vini biodinamici da vigneti antichi, sulle colline di Roccatederighi
Nel riquadro, Ezequiel e Dario, titolari dell'azienda I Forestieri
Un vigneto dell’azienda e, nel riquadro, Ezequiel Allassia (a sinistra) e Dario Marinari

ROCCATEDERIGHI (Roccastrada). La loro è una storia di amicizia, condivisione, passione per il vino e per l’essenza antica della viticoltura. Ezequiel Allassia 32 anni argentino, in Italia da quando di anni ne aveva 14, e Dario Marinari, 29enne pisano, si sono incontrati due anni fa sulle colline di Roccatederighi, nel comune di Roccastrada, dove entrambi lavoravano per l’azienda Ampeleia.

Giovani, preparati, appassionati e soprattutto con un sogno nel cassetto: produrre un proprio vino secondo i principi biodinamici. Ma per acquistare terreni e impiantare le viti ci vogliono soldi. Allora, per partire, è nata l’idea di recuperare vecchi vigneti di 50-70 fino a 80 anni, dove tra il sangiovese e il ciliegiolo, spuntano grappoli di carignano e grenache per i rossi, malvasia, trebbiano, verdello, ansonica per i bianchi, insieme a vitigni sconosciuti. O meglio ancora da identificare.

Le colline tra Roccatederighi e Sassofortino sono il posto giusto per un progetto simile e nascondono veri tesori: piccoli appezzamenti di mezzo ettaro e anche meno, come era in uso un tempo tra le famiglie contadine per produrre il vino per casa. Molti lasciati andare dai proprietari perché troppo anziani per continuare a curare la vigna o semplicemente perché hanno esaurito la loro funzione di produzione per autoconsumo. Senza il lavoro di Ezekiel e Dario queste vigne sarebbero andate perse e, con loro, la tradizione del vino che caratterizza questo angolo di Maremma.

Alla ricerca di vecchi vigneti per realizzare un sogno

Per primo è partito Ezequiel, circa 4 anni fa. Si è affidato agli anziani del posto, ha ascoltato i loro consigli, ha cercato, trovato e preso in gestione i primi appezzamenti e ha iniziato a recuperarli. Poi si è unito Dario, enologo, convinto come l’amico e socio che solo rispettando il ritmo della terra e assecondando la naturale evoluzione delle viti, si possa esprimere al meglio la qualità e la peculiarità del vino che si produce sulle colline dell’Alta Maremma. 

Così sono diventati “I forestieri”, come si usa definire una persona che viene da fuori e si stabilisce a vivere in una piccola comunità, come può essere Roccatederighi. Anzi “Agricola I Forestieri“, azienda produttrice di vini biodinamici

Obiettivo: 20.000 bottiglie entro il 2023, 60.000 nei prossimi anni

In due anni, parcella dopo parcella, hanno messo insieme circa 4 ettari, sparsi in una ventina di piccoli appezzamenti tra i due paesi e le colline che scendono verso la pianura. Entro il 2023 vogliono mettersi del tutto in proprio e lasciare il lavoro avventizio che stanno continuando a fare per altre aziende.

Le premesse ci sono tutte e le idee sono chiare. Il 2021, la seconda annata in commercio, ha portato circa 10.000 bottiglie, in prevalenza rosso, ma con la produzione del 2022 “I Forestieri” puntano a 18.000-20.000. L’obiettivo è arrivare a 60.000 bottiglie nei prossimi anni, anche se tutto è legato a quante parcelle riusciranno a recuperare.

«Siamo in corso d’opera – spiegano Ezequiel e Dario, che si occupano di tutto, dalla vigna all’imbottigliamento – ogni anno aggiungiamo altri vigneti, abbiamo in affitto anche una cantina con vasche piccole grazie alla quali riusciamo a separare le uve per provenienza. Nel raggio di pochi chilometri si passa da vigneti a 50 metri sul livello del mare a 600 metri, con la stessa esposizione, ma su terreni estremamente diversi: da argille a sabbie vulcaniche, da marne, a scisti, galestro, gesso e calcare calcare. Questo permette di “provare” combinazioni molto varie a vantaggio della qualità del vino. 

Ezekiel e Dario al lavoro in cantina
Ezequiel e Dario al lavoro in cantina

L’idea è arrivare a produrre dei cru, da una sola vigna. E non solo, abbiamo avviato una collaborazione con il proprietario di un vivaio vicino a Lucca, che a sua volta collabora con l’Università di Pisa e di Conegliano, per identificare e recuperare i cloni».

4 etichette e un rosso superiore affinato in anfora 

Al momento, producono 4 etichette Igt Toscana, rosso e bianco. I vini base sono Girotondo rosso e Girotondo rosato, mentre per i bianchi il Rigomale. Ma il vino di punta è il rosso superiore I Forestieri, di cui è uscita l’annata 2020. «È il più iconico e quello che meglio ci rappresenta – spiegano – ottenuto da una selezione di sangiovese, ciliegiolo, grenache, montepulciano e carignano, con 3 mesi di macerazione sulle bucce, seguito da un passaggio in anfora e affinamento in bottiglia».

Solo vini biodinamici

La conduzione della vigna e la produzione del vino avviene in maniera naturale, seguendo i principi biodinamici, con l’unica aggiunta di poca anidride solforosa prima dell’imbottigliamento.

« Il mercato dei vini biodinamici, per quanto di nicchia, è in espansione – dicono Ezequiel e Dario – e c’è un numero sempre crescente di consumatori che ne apprezza la qualità. Noi vendiamo in Italia e all’estero, in particolare in America, stiamo partendo con Canada, Germania, Olanda e abbiamo in ballo la Corea…e per ora – concludono – facciamo praticamente tutto da soli».

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