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Arriva l’estate, pronto soccorso allo stremo

Troppi accessi, poco personale e turni massacranti. A scrivere è ancora la Uil e l’Ordine dei medici, cui si aggiungono la Cgil l’associazione Cittadinanzattiva
Il pronto soccorso dell'ospedale Misericordia di Grosseto
L’ingresso del pronto soccorso di Grosseto

GROSSETO. L’estate è iniziata in anticipo, non solo dal punto di vista climatico. Anche da quello sanitario, sembrerebbe. Almeno a giudicare dalla situazione dei pronto soccorso del territorio, in particolare Grosseto e Orbetello, ma non è da meno anche quella del punto di primo soccorso di Follonica: mancanza di personale, turni massacranti, aumento degli accessi, gestione dei pazienti “difficili”.

Due giorni fa, il 1° luglio la Funzione pubblica di Area vasta sudest della Uil aveva denunciato la pesantezza  delle condizioni lavorative nei pronto soccorso, legate in particolare alla gestione dei pazienti con problemi psichiatrici e alle conseguenti condizioni di sicurezza del personale. 

Ne era seguita una nota congiunta di Ordine dei medici e Ordine delle professioni infermieristiche, che allargava il problema agli aspetti organizzativi, anticipando l’idea di organizzare un incontro per fare chiarezza su questi aspetti, allargato anche alla Consulta della salute mentale.

Ieri, 2 luglio la discussione si è allargata – con qualche precisazione da parte della Uil e dello stesso Ordine dei medici – anche alla Cgil e a Cittadinanzattiva Toscana.

Tante voci, una sola richiesta: intervenire sugli aspetti organizzativi e del personale

Per Cittadinanzattiva, «le condizioni di lavoro degli operatori sanitari dei pronto soccorso sono spesso estreme e, se non fosse per lo spirito di abnegazione che li contraddistingue i pronto soccorso stessi sarebbero già ampiamente “fuori uso”», scrive Maria Platter, per conto dell’associazione.

Tuttavia, il problema non sarebbe la medicina territoriale che non riesce più a intercettare il bisogno, o, in riferimento ai “pazienti difficili” i servizi psichiatrici in affanno per mancanza di operatori e senza adeguate soluzioni.

Per Cittadinanzattiva occorre rivedere l’organizzazione della presa in carico dei pazienti “difficili”, scartando la soluzione “percorsi separati”, ma, dati alla mano, «organizzare un incontro pubblico con tutti gli attori coinvolti, dall’azienda sanitaria nei suoi vari servizi alle rappresentanze dei cittadini e alla Consulta della salute mentale di recente nomina», conclude Platter e come proposto da Opi e Omceo.

Ordine dei Medici: pieno appoggio agli operatori dei pronto soccorso 

L’Ordine dei medici, da parre sua, anche per evitare equivoci interpretativi, ribadisce pieno appoggio al personale dei pronto soccorso e del servizio di emergenza-urgenza «che, seppure tra tante difficoltà, continua il proprio lavoro a supporto della salute degli utenti», scrive la presidente, Paola Pasqualini.

E ribadisce la necessità di organizzare «un tavolo di lavoro con la Direzione sanitaria, il Dipartimento di emergenza-urgenza, la Psichiatria, il Dipartimento territoriale, distretti e servizi sociali, consulta della salute mentale e associazioni dei cittadini, al fine di trovare soluzioni che possano determinare un rapido decongestionamento dei pronto soccorso, che devono comunque limitare il proprio operato alla sola fase acuta», conclude.

Sacchetti (Uil): «Il personale dei pronto soccorso è allo stremo. Intervenire subito»

La Funzione pubblica di Area vasta sudest della Uil, nella persona del segretario Sergio Sacchetti, rincara la dose: «il fortissimo disagio del personale medico, infermieristico e socio-sanitario, che opera quotidianamente “in prima linea”, nell’area di emergenza e nei pronto soccorso, in particolare Orbetello e Grosseto, deve essere inderogabilmente affrontato», scrive.

Come? «Intervenendo concretamente e rapidamente sulle cause strutturali che lo producono: la questione (irrisolta) degli accessi nel periodo estivo, la permanenza nei pronto soccorso dei pazienti “difficili”, a causa della mancanza di percorsi “dedicati”, nonché la ineludibile e improcrastinabile necessità di potenziamento delle unità lavorative professionali sanitarie.

Si devono risolvere i problemi e potenziare il personale sanitario nei pronto soccorso, durante il periodo estivo, dato che siamo già in gravissimo ritardo e la situazione è al collasso. Non mancheremo di far la nostra voce, a tutela del personale sanitario, qualora non si provvedesse a “difenderlo” adeguatamente e a tutelare la “buona cura” per i pazienti», conclude Sacchetti.

Cgil: «il sistema di emergenza urgenza ha bisogno di una cura da cavallo»

A fine giugno, in un incontro tra i vertici di Cgil, Funzione pubblica e Sindacato pensionati con il responsabile dei pronto soccorso di Grosseto e Orbetello, Mauro Breggia, era stato sollevato anche l’annoso problema della pianta organica sottodimensionata del Punto di primo soccorso di Follonica.

Invece, scrive la Cgil «è arrivata la notizia che quest’estate a Follonica, l’Asl garantirebbe solo la presenza di un medico. Facciamo notare che proprio la situazione di Follonica è stata al centro di una grave crisi organizzativa già la scorsa state e che, dal settembre successivo, più di una volta abbiamo sollecitato l’Azienda sanitaria a integrare il personale. Quest’anno, invece, a quanto si sa, la situazione sarà ancora più grave perché non verranno coperti tutti i turni della guardia medica», scrive la Fp-Cgil.

Secondo la Fp-Cgil il sistema territoriale dell’emergenza urgenza e quello dei pronto soccorso ospedalieri ha bisogno di una cura da cavallo non più rinviabile.

«Venerdì mattina ci è stato comunicato che una prima soluzione è finalmente in arrivo per il pronto soccorso di Grosseto, dove stanno per entrare in servizio 3 infermieri, almeno 2 Oss e un coordinatore aggiuntivi rispetto all’attuale pianta organica, proprio per potenziare il servizio nel periodo estivo. Primo risultato frutto di un anno di solleciti da parte del nostro sindacato.

Comprendendo le difficoltà, ci accontentiamo del “meglio tardi che mai”. Ma ora è il momento di dare una soluzione anche al problema del Punto di primo soccorso di Follonica, e alle altre criticità del sistema territoriale di emergenza urgenza», conclude il sindacato.

 

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