GROSSETO. La corsa al pronto soccorso, al culmine di una lite scoppiata in casa. Con addosso i segni della violenza, quella cieca, che è costata a una quarantenne che vive in un borgo nell’entroterra maremmano, una prognosi superiore a 30 giorni.
A picchiarla selvaggiamente, il marito, un poliziotto cinquantenne, che ora è indagato per maltrattamenti e lesioni personali aggravate.
Perché la donna, una volta uscita dall’ospedale dov’è stata ricoverata, con il certificato di dimissioni in mano e con la prognosi per il male che lui le aveva fatto, è andata direttamente alla caserma dei carabinieri a sporgere denuncia.
Attivato il codice rosso
La quarantenne, dopo essere stata dimessa, ha deciso di denunciare l’agente e lasciare l’abitazione nella quale vivevano. Non sarebbe stata la prima volta che l’agente le avrebbe messo le mani addosso.
Dopo averlo denunciato ai carabinieri, è stata accolta a casa di alcuni parenti che si stanno prendendo cura di lei. E che stanno cercando di far guarire le ferite più profonde, non soltanto quelle provocate dalle botte, ma anche quelle che non si vedono, quelle provocate dal comportamento dell’uomo con il quale aveva deciso di trascorrere la sua vita.
Lo stesso, che l’ha picchiata così forte da farla finire in ospedale.
Il pm di turno ha attivato il codice rosso e nei prossimi giorni sentirà di nuovo la donna. Anche per capire se quell’episodio, gravissimo, sia stato un fatto isolato o meno.
Nei confronti dell’uomo è stato aperto un fascicolo per maltrattamenti e lesioni.
Violenza sulle donne, il Codice rosa esteso ai crimini d’odio
Quello della quarantenne picchiata dal marito poliziotto, purtroppo, è solo l’ennesimo caso registrato in provincia, di violenza sulle donne. Nonostante a Grosseto sia nato il Codice rosa, lo speciale percorso di accesso al pronto soccorso dedicato alle vittime di violenze ed abusi, in particolare donne e bambini, esteso più di recente anche alle vittime di crimini d’odio.
Codice rosa che, al Misericordia dove la donna è arrivata in gravi condizioni, è stato subito attivato.
Nell’ultimo anno, lo strumento messo a punto dalla dottoressa Vittoria Doretti ha visto aggiungersi nuove attività, che si sono concentrate sul fronte dei crimini d’odio.
Il nuovo capitolo di questo importante progetto è stato presentato a Firenze. Al convegno hanno partecipato medici, infermieri, ostetrici, psicologi, assistenti sociali ed altri professionisti della sanità toscana.
I numeri della violenza in Toscana
Il Codice rosa nasce nel 2010 nella Asl di Grosseto: un’esperienza pilota poi diventata rete. Un progetto che coinvolge professionalità e discipline anche non sanitarie. A Firenze c’era anche Margherita Cassano, attuale presidente della Corte di Cassazione, magistrata – per una lectio magistralis ed una riflessione sul codice rosa e il codice rosso, ovvero la legge nazionale sulla violenza di genere approvata nel 2019, tra luci ed ombre – e c’erano professori universitari, per parlare del master sul codice rosa, ed esperti di protezione dei dati.
Durante l’appuntamento si è discusso anche dell’impatto della riforma Cartabia (e quindi del nuovo processo penale) sul codice rosa.
È stata questa l’occasione anche per tirare le somme sui numeri del 2022, che si è chiuso con 1918 segnalazioni di maltrattamenti (305 quelli che riguardano, tra questi, i minori), 218 denunce di abusi e 2138 episodi di stalking, tra cui a minori rispettivamente 53 e 358.
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Redattrice di MaremmaOggi. Da bambina avevo un sogno, quello di soddisfare la mia curiosità. E l'ho realizzato facendo questo lavoro, quello della cronista, sulle pagine di MaremmaOggi Maremma Oggi il giornale on line della Maremma Toscana - #UniciComeLaMaremma
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