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Fuoco incrociato sulla sanità grossetana

Dai sindacati alle forze politiche di centrodestra, ai comuni, la gestione della sanità in Maremma è sotto attacco. E domani arrivano Giani e Bezzini
L'ingresso dell'ospedale di grosseto

GROSSETO. Sono attesi domani mattina, sabato 29 gennaio, alle 9 all’hotel Granduca, a Grosseto, per un incontro organizzato dal Pd sulla sanità locale. Il presidente della Regione, Eugenio Giani, e l’assessore alla Salute, Simone Bezzini, provano a metterci una pezza, dopo le polemiche che hanno investito la sanità locale su assunzioni di personale, gestione dell’emergenza Covid, rapporti con gli amministratori locali, strappi e cuciture.

Intanto, non si fermano le polemiche, con un fuoco di fila contro la Asl e la Regione, che arriva dalla Funzione pubblica della Cgil provinciale, dal coordinamento regionale di Fratelli d’Italia, dall’Udc-Casa dei Popolari, dal Pci provinciale. Una prerogativa della sanità che ha messo d’accordo, ancora una volta, contro un unico destinatario posizioni e schieramenti politici per lo più opposti.

Gallotta (Fp-Cgil): «Assunta solo una parte dei 150 infermieri»

Per Salvatore Gallotta, segretario Funzione pubblica Cgil di Grosseto, che ha seguito la questione delle assunzioni con agli omologhi di Siena e Arezzo, il punto nevralgico è nella carenza di personale e nelle assunzioni deliberate, ma solo una parte effettuate, mentre «tanti altri operatori sanitari sono assenti perché positivi o perché sono andati in pensione», scrive.

«A questo si aggiunge la  creazione di nuovi reparti Covid, che uniti al tracciamento e agli hub vaccinali stanno prosciugando le scarse risorse di personale, con la conseguenza di obbligare i già esausti dipendenti della Asl a turni aggiuntivi, straordinario e rinuncia alle ferie. L’Azienda sta diminuendo le prestazioni non urgenti, allungando nuovamente le liste di attesa e cedendo tutto il possibile al privato e al volontariato», conclude Gallotta, che denuncia il lento smantellamento della sanità pubblica e invita cittadini e istituzioni a mobilitarsi in difesa del servizio sanitario pubblico regionale.

Anche per Fdi e Udc, serve personale e una programmazione più equa

Anche Fratelli d’Italia, per voce del coordinatore regionale, Fabrizio Rossi, denuncia la mancanza di personale per gestire la pandemia e garantire i servizi ai cittadini. «Si è pensato alla fulminea creazione di nuovi reparti Covid per cure intermedie e bolle covid, in diversi ospedali della provincia – commenta Rossi – per decongestionare il reparto Covid del Misericordia, ma non si è pensato ad assumere personale sanitario per far fronte a questo. Anzi, si continua a sacrificare quei pochi infermieri, medici e Oss che tutti i giorni lottano sul territorio non solo contro il Covid, in barba a tutto“.

Sulla stessa linea anche Gian Luigi Ferrara, vice commissario provinciale vicario Udc e componente della Casa dei Popolari, che chiede un maggiore attenzione alla Maremma che, scrive, «per la sua configurazione geografica e le caratteristiche della sua popolazione, avrebbe bisogno di maggiori risorse, di una programmazione adeguata e di vedere riconosciuto a pieno titolo il ruolo dell’ospedale di Grosseto, assieme a quello degli ospedali di Orbetello, Massa Marittima, Pitigliano e Castel del Piano che hanno dimostrato di svolgere compiti importanti e di concorrere in pieno alla rete ospedaliera».

Il Pci: gestione della sanità a matrice Pd

Ultimo, in ordine di tempo, è arrivato il comunicato della federazione provinciale del Pci, che si punta il mirino sull’incontro organizzato dal Pd con Giani e Bezzini, al quale sono invitati professionisti e amministratori, «perché la sanità è un affare del Pd dove gli altri non possono e non devono dire nulla», con il rischio, oltretutto, che si crei un assembramento, scrive il Pci.

«Forse non hanno capito che occuparsi di questi servizi deve rappresentare un impegno collegiale per chi fa politica e per chi occupa le istituzioni, perché una persona che si trova in un pronto soccorso o in qualsiasi altro presidio medico per un bisogno di salute non chiede che partito governa il servizio, ma vuole avere assistenza medica e cure sanitarie», conclude il comunicato.

 

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