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Piatto a km zero: il Giglio batte Elba e Capraia

Edizione 2022 del concorso Upvivium: il ristorante Bumbabar di Giglio Castello conquista il primo posto. Ecco il piatto
I titolari del ristorante Bumbabar con il premio
I titolari del ristorante Bumbabar con il premio

GIGLIO CASTELLO. L’edizione 2022 del concorso enogastronomico Upvivium vede vincitrice una squadra gigliese.

Il ristorante Bumbabar di Giglio Castello ha creato il piatto vincitore “Stradello numero 10”, grazie ai prodotti a filiera corta di Centurioni Mariella Roberta (miele e polline), Gervasio Bartoletti (olio evo) Biagio Stagno (aglione locale), impreziosendone l’impiattamento grazie alle ceramiche di “Creazioni di Patt e non solo”, artigiana locale.

La giuria tecnica composta da Valter Giuliani, esperto di produzioni agroalimentari dell’Arcipelago Toscano, Daniela Mugnai per Vetrina Toscana e critico enogastronomico per La Guida Ristoranti de L’Espresso e Piera Genta, giornalista del quotidiano di enogastronomia, turismo, ristorazione e accoglienza Italia a Tavola, nel corso della scorsa settimana ha degustato i tre piatti (uno dell’Elba, uno del Giglio ed uno di Capraia) che avevano avuto accesso alla finale dopo l’esito delle votazioni on line.

“Stradello numero 10” è stato decretato il piatto a km0 vincitore con la seguente motivazione: «È il piatto che ha maggiormente valorizzato il tema dato all’edizione 2022 del concorso Upvivium della Riserva della Biosfera Isole di Toscana, quello delle erbe spontanee, facendo un’accurata ricerca dei profumi, dei sapori e dell’abbinamento, proponendole sia in una versione tradizionale che innovativa. Una nota di merito anche per la capacità di aver fatto squadra anche con un’azienda di artigianato locale».

Filetto di barracuda su giardiniera selvatica

Conosciamo meglio il piatto vincitore: si tratta di un filetto di barracuda (o murena o gronco a seconda delle disponibilità) presentato su giardiniera selvatica dell’isola del Giglio (finocchio di mare, aglio rosa, aglio triquetro, borragine, lampascione e porro selvatico), accompagnato con crema di erbe selvatiche del Giglio (Silene alba, Silene vulgaris, borragine, ortica, piantaggine lanceolata, finocchietto selvatico, papavero e malva), salsa gin-an (con brodo realizzato mediante palamita locale, finocchio selvatico e riduzione di passito e vino “Senti Oh” dell’azienda locale  Fontuccia dei fratelli Rossi) e cialda al miele e polline.

In accostamento al piatto è suggerito un calice di vino Ansonaco “Cocciuto” e passito dell’azienda agricola Fontuccia.

Il piatto Stradello n.10
Il piatto Stradello n.10

«Innanzitutto, grazie! – dicono i vincitori del ristorante gigliese – Siamo onorati di ricevere questa notizia, Ci fa molto piacere sapere che la valorizzazione che abbiamo voluto dare ai prodotti locali, sia d’artigianato che agro alimentari, sia stata apprezzata all’interno del nostro piatto. Fortunatamente la natura dell’isola del Giglio è in grado di offrirci sia prodotti selvatici, vinicoli che agricoli di alta qualità. Noi non abbiamo fatto altro che utilizzare questi prodotti cercando di farli esaltare al meglio! Un cordiale ringraziamento a voi che avete organizzato questo evento e ci avete dato l’opportunità di partecipare».

«Ringrazio tutte le imprese che hanno aderito (otto ristoranti e decine di produttori locali) ad Upvivium – ha detto il presidente del Parco Giampiero Sammuri – ma anche tutti coloro che hanno voluto assaggiare questi piatti e votarli sulla pagina Facebook della Riserva della Biosfera, contribuendo alla buona riuscita del progetto e alla promozione delle produzioni locali dell’Arcipelago Toscano».

Gli altri due piatti finalisti

La squadra Capraiesi 365 che ha saputo raccontare attraverso sapori intensi il profondo legame tra la produzione e il territorio di Capraia, con il piatto Cala del ceppo, realizzato dal ristorante Pescianel, composto da tartare di tracina pescato locale a palangari da motopesca Spigola, ricotta dell’azienda agricola Il Saracello, erba aromatica isolana finocchietto selvatico, accompagnato dal vino locale dell’azienda agricola La Piana.

La squadra Mola a km 0 in concorso con il piatto Sburrita a bassa temperatura, zuppa realizzata recuperando le parti di baccalà “scartate” nella preparazione di altre pietanze, un grande piatto della tradizione elbana (il cosiddetto “convio” dei minatori, ovvero la pietanza da consumare come pranzo al sacco, non avendo il tempo né la possibilità di rincasare) ben interpretato in versione più attuale, realizzato dal ristorante Pilade di Capoliveri coinvolgendo i produttori locali podere Arduini (olio evo monocultivar di Leccino) e la società agricola La Faccenda (Ansonica denominata “Blumo”)

La giuria ha elogiato tutti i ristoranti e produttori partecipanti per la splendida accoglienza, per la capacità di fare squadra ed esprimere il territorio e le caratteristiche della biodiversità.

Spetterà ora alla squadra Wild food Giglio, difendere la vittoria nazionale del concorso Upvivium ottenuta dalla Riserva di Biosfera Isole di Toscana nell’ultima edizione: il 30 novembre si terrà, presso la sede di Alma, la prestigiosa scuola internazionale di Cucina Italiana di Colorno (Pr), fondata da Gualtiero Marchesi, la finale nazionale sottoforma di contest live, durante la quale dovrà confrontarsi con i vincitori di Upvivium provenienti dalle Riserve della Biosfera Mab Unesco di Valle Camonica, Monte Grappa, Appennino Tosco-Emiliano, Delta del Po e Sila.

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